Carate, 22 gennaio 2012 - La Guardia di Finanza indaga su un’area lungo la Valasssina a Carate Brianza, finita nel mirino delle fiamme gialle per essere uno degli affari brianzoli portati a termine da Paolo Vivacqua. Il nome dell’uomo, 51enne desiano con residenza in Svizzera e casa a Carate Brianza, è noto alla cronache perché nel mese di novembre è stato trovato morto nel suo ufficio di Desio freddato da sette colpi di pistola. L’imprenditore aveva già avuto rapporti con l’Amministrazione comunale di Carate Brianza per aver richiesto in passato un’autorizzazione su un’area che sorge in via Briantina, sul lato opposto della Statale 36. Questa volta nel mirino dei finanzieri brianzoli, che nelle scorse settimane hanno sequestrato dei documenti nell’ufficio tecnico, c’è il terreno di via Marengo a Carate Brianza.


Entro l’estate prossima è infatti in programma il via ufficiale delle attività: l’inaugurazione di un punto vendita della catena Bricoman, un grande centro commerciale riservato agli amanti del «fai-da-te». A ripercorrere la cronistoria del progetto e dei rapporti con l’imprenditore ucciso è stato il primo cittadino caratese. «Ci sono delle indagini in corso - ha spiegato Marco Pipino, sindaco di Carate Brianza -. Personalmente, come mi è capitato di ricordare nelle scorse settimane, ho incontrato Paolo Vivacqua nel 2005 in merito alla sua richiesta, inoltrata attraverso la sua società, la Giada Srl, di aprire un centro di smistamento rifiuti e una discarica su un terreno al confine con il comune di Seregno a ridosso della Ss 36. Un contenzioso, tra autorizzazioni negate e pareri della Provincia di Milano, che era andato avanti per qualche mese. Dopo c’era stato anche un contenzioso legale con un ricorso al Tar e uno al Consiglio di Stato che aveva dato ragione al Comune di Carate e alla Provincia nel non concedere l’autorizzazione».

L’Amministrazione comunale ha poi confermato che sul progetto ha intrattenuto rapporti direttamente con la società che sta realizzando il Bricoman. «Il progetto che sorgerà in via Marengo è un centro commerciale di media dimensione. L’area e la costruzione sono legate al piano attuativo A6 votato all’unanimità dal Consiglio comunale di metà 2011, quando fu approvato con 19 voti favorevoli su 19 consiglieri presenti» ha ribadito ancora il primo cittadino spiegando la completa regolarità dell’iter sul terreno sul quale sono già partiti i lavori per lo sbancamento e la costruzione delle fondamenta. «Un’operazione ineccepibile che comunque era già prevista nel Pgt precedente» ha concluso il sindaco.