Milano, 17 gennaio 2012 - Massimo Ponzoni, ex assessore regionale della Lombardia, si è costituito. "Siamo qui nella sede della Gdf a Milano", ha dichiarato il suo legale Luca Ricci. Il politico brianzolo è già stato trasferito nel carcere di Monza.  Ponzoni è stato raggiunto ieri da una ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del tribunale di Monza Maria Rosaria Correra per la bancarotta della società il Pellicano.

 

L'AREA EDIFICABILE - "Una modifica urbanistica di tal genere non avveniva a Desio senza pagamento di ‘tangenti'". E’ quanto ha specificato Sergio Pennati, ex socio e uomo di fiducia di Massimo Ponzoni, ai pm nel corso di un interrogatorio citato nell’ordinanza del gip di Monza Maria Rosaria Correro che ha disposto il carcere per l’ex assessore regionale, in relazione alla vendita di un’area passata da agricola ad edificabile. Davanti ai magistrati il ragioniere aveva fatto riferimento all’acquisto dell’area nota come Cascina Americana in società con Ponzoni.

L’area, aveva spiegato Pennati, era stata poi rivenduta ad un acquirente reperito dallo stesso Ponzoni (un imprenditore indicato, tra le carte, come ‘suo finanziatore’) che l’aveva comprata come terreno a destinazione agricola. Lo spazio, così come un altro in possesso dello stesso imprenditore, era divenuto edificabile con il PGT Desio. "Una modifica urbanistica di tal genere, specificava Pennati, non avveniva a Desio senza pagamento di ‘tangenti’’"si legge nell’ ordinanza. Riguardo ai finanziamenti dell’imprenditore a Ponzoni, Pennati era a conoscenza di un suo ‘’probabile intervento nelle spese per importanti interventi edilizi sulla villa di Ponzoni in Costa Azzurra’’.  In un altro punto il gip riporta un passaggio del manoscritto di Pennati in cui il ragioniere scriveva che Ponzoni a Desio raccoglieva ‘’denaro e regali da tutti’’.

 

LA PASTICCERIA - C’e anche un'uscita decisamente originale tra quelle registrate dagli inquirenti da "Il Pellicano", la società fallita un anno fa e al centro dell’inchiesta della Procura di Monza. Oltre 13 mila euro spesi in due anni da Cova, la storica pasticceria di via Montenapolene a Milano, fondata circa duecento anni Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip Maria Rosaria Correra, si fanno anche i conti delle "distrazioni" che secondo l’accusa hanno causato il crac della società di cui Ponzoni è stato amministratore unico fino al marzo del 2006 e poi ‘’co-amministratore di fatto’’ insieme al ragioniere Sergio Pennati, anche lui indagato.


E così tra le fatture pagate da "Il Pellicano", molte delle quali a favore della Ar.Co Costruzioni amministrata dal cognato di Ponzoni, se ne trovano due, una del 2006 e l’altra dell’anno successivo, per un totale di 13.235 "della Cova Montenapoleone srl per l’acquisto di articoli di pasticceria (non inerenti all'attività della società)’’. E ancora 62.400 versati nel 2007 a un ‘’Centro studi arredamenti’’ per ‘’forniture’’ riconducibili a Ponzoni e 20 mila versati tra il gennaio e il febbraio 2006 alla Ar.Co Costruzioni per pagare una fattura ritenuta ‘gonfiata’, e a sua volta ‘girati’ dalla stessa Ar.Co a un floricultore di Carate Brianza specializzato nella vendita di bonsai.

 

GLI INTERROGATORI - Cominceranno domani mattina gli interrogatori di garanzia delle quattro persone arrestate ieri dalla Gdf (due dei quali ai domiciliari) nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Monza nata dal fallimento della società Il Pellicano e che ha portato a contestare tra gli altri i reati di corruzione, concussione, appropriazione indebita e anche finanziamento illecito ai partiti. Domani mattina alle 9.30 il gip monzese Maria Rosaria Correra comincerà con Antonino Brambilla, vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza ora in carcere. Sempre domani davanti al giudice compariranno anche l’imprenditore Filippo Duzioni e poi l’ex sindaco di Giussano Franco Riva e l’ex assessore provinciale e tecnico del Comune di Desio Rosario Perri.  Per Massimo Ponzoni l’interrogatorio non è ancora stato fissato anche se si ipotizza possa svolgersi dopodomani nel pomeriggio. 

 

L'EX ASSESSORE - "Sono sconvolto ma mi difenderò". Queste le parole di Massimo Ponzoni ai suoi legali.
La frase è stata pronunciata da Ponzoni ieri pomeriggio quando era fuori Desio, la cittadina della Brianza dove risiede, e, dopo aver saputo del provvedimento di arresto, ha telefonato ai suoi legali per dire che rientrava e si presentava dai magistrati. L’ex coordinatore locale del Pdl non si aspettava di essere arrestato anche perché è già stato interrogato due volte dai pm di Monza. La difesa sta valutando se presentare un ulteriore esposto per calunnia nei confronti dell’ex socio di Ponzoni, Sergio Pennati, in merito alle dichiarazioni e alla lettera ritrovata che a loro avviso contiene ‘’circostanze non veritiere’’. Nei confronti di Pennati, è stato fatto notare, sempre dalla difesa, sono già stati depositati altri due esposti a Monza.

 

IL LEGALE - “Massimo Ponzoni è a disposizione per chiarire l’intera vicenda e dimostrare l’infondatezza delle complesse contestazioni a suo carico. Anche in passato si era sempre presentato ai magistrati”. Lo affermano un un comunicato i legali di Massimo Ponzoni, che si è anche dimesso dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale.

"Massimo Ponzoni non era in fuga tant’è che non appena ha appreso la notizia dell’ordine di arresto è rientrato per costituirsi". Lo ha detto l’avvocato Sergio Spagnolo che insieme al collega Luca Ricci ha confermato che l'ex assessore in sede di interrogatorio di garanzia risponderà alle domande del gip: "Sui nuovi episodi contestati avrà molto da dire. Siamo più sereni perchè ora con l’ordinanza, ci sono contestazioni specifiche a cui risponderemo punto per punto".

 

QUERELA A PENNATI - Massimo Ponzoni potrebbe denunciare presto per calunnia il suo ex socio Sergio Pennati che, in una lettera contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare a suo carico, lo ha accusato di aver commesso numerosi illeciti e, tra l’altro, di avere pagato viaggi esotici a Roberto Formigoni. “Ci riserviamo di esaminare la lettera nel merito - affermano i suoi legali - ma già in passato più volte Ponzoni ci aveva espresso la volontà di denunciare Pennati per calunnia. Le sue accuse sono infondate”.

Ricci e Spagnolo hanno incontrato stamane il pm Walter Mapelli, che coordina l’indagine sul crac della società Pellicano. “E’ stato un incontro tecnico - spiegano - per fissare i prossimi interrogatori nei quali Ponzoni avrà molto da dire e controbatterà alle accuse. Ci lascia molto perplessi un’ordinanza di custodia cautelare a due anni dall’inizio dell’inchiesta quando non ci sono più le esigenze di custodia cautelare e Ponzoni si è già sottoposto a due interrogatori”.

 

DIMISSIONI - Dimissioni confermate anche dal presidente del Consiglio Regionale Davide Boni: "Ringrazio Ponzoni per le dimissioni perchè l’Udp può così ricostituirsi e ricominciare a lavorare a pieno regime. Mi auguro che la magistratura faccia il suo lavoro e che Ponzoni possa dimostrare la sua estraneità ai fatti". La nomina del nuovo consigliere segretario sarà all’ordine del giorno nel prossimo consiglio.

 

FORMIGONI ALL'ARREMBAGGIO - Proprio qualche minuto prima Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, aveva invitato l'ex assessore, a margine della seduta del Consiglio, a "costituirsi" e "dimettersi, evitando di fare come Filippo Penati che continua a sedere indistrurbato nei banchi dei consiglieri regionali e non ha avuto quella dignità".

'Il Celeste' ha poi rincarato la dose attaccando stampa e centrosinistra: "Sembra che l'imputato sia io. Di Ponzoni praticamente non parla nessuno se non per attaccare me. Ma si illudono se pensano di delegittimare
l'esperienza politica di Regione Lombardia, che è la Regione migliore d'Italia
". Un fiume in piena che non accenna a placare la propria furia: "C'è il consigliere Costanzo del Pd che è stato dichiarato ineleggibile, perchè non si era dimesso per tempo dall'Aler, ne avete mai sentito parlare?"