Cesano Maderno, 7 gennaio 2012 - Niente sconti alle famiglie numerose sui servizi scolastici: il primo progetto di “quoziente famigliare” introdotto la scorsa primavera dal Consiglio comunale è stato sacrificato sull’altare del “patto di stabilità” del Comune. Per chiudere l’anno con i conti in ordine e nel rispetto del famigerato “patto”, diventato ormai l’incubo di tutte le amministrazioni locali, il commissario prefettizio, che dal luglio scorso ha preso il posto di sindaco, giunta e consiglio comunale, ha di fatto annullato l’introduzione delle agevolazioni per le famiglie con più figli che usufruivano contemporaneamente dei servizi scolastici: mensa, trasporto e pre e post scuola.

Se il 29 marzo 2011 l’intero Consiglio comunale si era trovato completamente d’accordo (30 favorevoli su 30) nell’approvare la delibera che introduceva una prima forma di agevolazione per le famiglie con più figli, ora la necessità di tagliare le spese ha imposto una marcia indietro. La delibera del commissario prefettizio infatti, dispone di “sospendere, per l’anno scolastico 2011/2012, l’applicazione del “quoziente famiglia”, istituito in via sperimentale”.

La decisione viene illustrata come «misura tesa alla salvaguardia del rispetto del patto di stabilità per il corrente esercizio, al fine di evitare le conseguenti pesanti penalizzazioni previste». A pagarne le conseguenze, sottoforma di mancato sconto sulle tariffe di mensa, trasporto scolastico e servizi di pre e post scuola, saranno le circa 500 famiglie cesanesi con 2 figli e le circa 40 famiglie con 3 figli che frequentano contemporaneamente le scuole dell’obbligo, individuate a suo tempo dalla commissione bilancio, secondo la relazione che fece l’ex presidente della stessa, Andrea Rovelli. Per loro, al di fuori delle riduzioni normalmente previste sulla base degli indicatori Isee, era stata introdotta una “scala sconti” secondo la quale il secondo figlio avrebbe pagato il 93% del costo dei servizi, il terzo figlio l’85%, dal quarto figlio l’80%.

Una misura che avrebbe consentito alle famiglie di risparmiare qualche decina di euro (ma anche un centinaio in caso di utilizzo di più servizi) ma che soprattutto voleva essere un segnale di principio a sostegno dei nuclei più giovani e con figli in età scolastica. Ma per far quadrare i conti, il commissario prefettizio ha deciso di tagliare questo intervento. Duro il commento dell’ex sindaco Marina Romanò: «Era una decisione di tutto il Consiglio, poi qualcuno ha voluto farlo cadere: ora le famiglie che non avranno più l’agevolazione sapranno con chi prendersela».