Vimercate, 18 dicembre 2011 - Una pioggia di richieste per adottare il piccolo Simone. Decine, secondo fonti dell’ospedale di Vimercate. Famiglie che telefonano in Comune o al noscomio brianzolo per chiedere informazioni sulle pratiche di adozione. Una gara di solidarietà per offrire affetto al piccolo abbandonato dalla madre.

La prima domanda è sulle sue condizioni di salute, che i medici assicurano essere buone. Poi le «aspiranti mamme» si fanno avanti chiedendo istruzioni sulle procedure da seguire. Ci sono famiglie che già figurano nelle liste d’attesa, e altre che hanno scoperto il desiderio di adozione dopo essersi commosse per la vicenda del «fagottino» senza madre. Che resterà nel reparto di neonatologia per tutto il tempo necessario, accudito da medici e infermieri. Fino a quando la questione non sarà chiarita.

«Il bambino è affidato ai Servizi sociali ed è seguito da un’equipe di esperti nei casi di abbandono di minori - spiega l’assessore alle Politiche sociali Carla Riva -. Sappiamo solo che è italiano o europeo: se non sarà riconosciuto entro i 10 giorni stabiliti dalla legge partiranno le procedure per l’adozione».

 

Intanto le indagini continuano serrate. Nei prossimi giorni i carabinieri di Vimercate risentiranno l’unica testimone dell’incredibile vicenda: l’operaia trentenne che ha portato il bambino in ospedale. I militari guidati dal tenente Marco D’Aleo e dal maresciallo Silvano Domestici stanno cercando di fare luce su un caso al limite dell’inverosimile.

Anche perché la donna ha fornito due versioni inconciliabili. Ai medici del pronto soccorso ha detto di aver ricevuto il piccolo dalla vicina di casa: una ragazza impossibilitata a mantenerlo. Ai carabinieri invece ha raccontato una storia del tutto diversa, molto meno attendibile: ovvero che avrebbe preso in consegna il bimbo da una ragazza italiana di 25 anni «incrociata» casualmente a Monza, in viale Libertà.

«Non posso tenerlo», avrebbe detto la neo mamma prima di abbandonare il proprio figlio nelle braccia di una sconosciuta. La quale si sarebbe incamminata fino alla Madonna delle Grazie prima di chiedere aiuto a un automobilista di passaggio, altro personaggio rimasto avvolto nel mistero. Da lì si sarebbero recati al nosocomio vimercatese, e non al più vicino San Gerardo. Il bambino è arrivato in ospedale in buone condizioni, segno che il parto potrebbe essere stato assistito da «mani esperte».