Monza, 15 settembre 2011 - Un «atto dovuto» dopo la lettura dei commenti sui giornali. In questo modo la Procura di Monza ha deciso ieri di aprire un fascicolo a modello 45 sulla riunione di lunedì ai ministeri decentrati di Monza, che ha messo attorno a un tavolo i ministri Umberto Bossi, Roberto Calderoli, i 13 presidenti delle Province della Lega Nord e i vertici sempre leghisti delle regioni Veneto, Piemonte e Lombardia. Con loro anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che tuttavia si sarebbe limitato ad ascoltare: sarebbe venuto a Monza, ha fatto sapere, solo per parlare d’altro con Bossi. Incontro di carattere istituzionale in una sede istituzionale, di proprietà dello Stato, come indica la bandiera tricolore che sventola sul tetto, oppure incontro di partito?

È stato il sostituto procuratore monzese Walter Mapelli a prendere il ritaglio di giornale e a recarsi dal procuratore capo della Repubblica di Monza Corrado Carnevali per mostrarglielo. All’uscita dal summit Mapelli ha messo il ritaglio nelle mani di una sua collaboratrice dicendo che doveva «iscriverlo a modello 45».
I fascicoli a modello 45 sono fascicoli aperti senza l’indicazione di un’ipotesi di reato e senza l’iscrizione di alcun indagato. Sono fascicoli per aprire indagini conoscitive, che restano comunque indagini giudiziarie a pieno titolo. Il fascicolo a modello 45 può infatti trasformarsi in un fascicolo con reato e indagati formalmente iscritti, oppure può prendere la strada dell’archiviazione. Sarà il procuratore capo Corrado Carnevali oppure il procuratore aggiunto Luisa Zanetti ad aprire formalmente il fascicolo, che poi verrà assegnato per le indagini ad uno dei sostituti procuratori monzesi, quindi potrebbe anche non finire sul tavolo di Walter Mapelli, ultimamente già impegnato a tempo pieno nell’inchiesta sulla presunta Tangentopoli nel Pd.

Quello su cui la Procura di Monza vuole indagare è la scelta della Villa Reale come sede della riunione. Perché con i ministeri decentrati inaugurati il 23 luglio (Riforme, Semplificazione normativa ed Economia) la reggia è diventata a tutti gli effetti una sede istituzionale, ma è anche vero che quella tenuta dal Carroccio era una riunione solo di amministratori leghisti, preoccupati dal disegno di legge costituzionale che vuole la soppressione delle province. Il caso è stato sollevato fin da lunedì dal Pd.

«I ministeri a Monza sono una sede della Lega? - si è chiesto il consigliere regionale Giuseppe Civati - Una riunione di partito in una sede istituzionale è un fatto sconvolgente». E il segretario provinciale dei democratici, Gigi Ponti, in visita alla Villa con la commissione provinciale, aggiungeva: «Mi sembra allucinante che si faccia una riunione di soli leghisti in una sede istituzionale. Si scambia un ufficio periferico del governo per la sede periferica della Lega». Immediata la risposta di Roberto Calderoli, che parlando con i giornalisti poco prima della riunione aveva detto: «Questi uffici sono aperti a tutti, anche al Pd. Tant’è che i primi a venire qui a protestare non avevano niente a che vedere con la Lega».