Cesano Maderno, 24 agosto 2011 -  “Don Flavio ha la sua idea, dice che non è educativo avere un allenatore gay ma neanche quello che fa fatto lui, cioè cacciarmi, è educativo e quindi cade in un controsenso, ha cercato solo di giustificarsi”. Queste le prime parole di sfogo di Luciano Dicoladonato, 37enne allenatore di una squadra di calcio dell’oratorio della parrocchia dei Santi Ambrogio e Carlo a Cesano Maderno, nel Monzese.

Dicoladonato ha spiegato: “Ho saputo dell’allontanamento ai primi di luglio quando probabilmente don Flavio ha saputo della mia omosessualità. Subito dopo è iniziata una raccolta di firme da parte dei ragazzi che alleno chiedendo al sacerdote di cambiare idea. Questo non è avvenuto e quindi ho deciso di dare un input alla vicenda parlando con i giornali perchè voglio che l’omosessualità smetta di essere confusa e scambiata per pedofilia".

E ha rimarcato che la sua omosessualità "non ha mai creato problemi nel mio mestiere di allenatore, di molti ragazzi sono amico e tutti hanno sempre accettato il mio orientamento sessuale. Non è vero - ha percisato - quanto scrivono alcuni giornali che io sarei stato allontanato anche dall’oratorio di Baruccana perchè inadeguato. Sono stato allontanato da lì perchè la squadra si è disfatta".

Il mister non denuncerà il sacerdote “perchè voglio tutelare il nome della società e dei ragazzi. Piuttosto mi faccio da parte io e me ne vado”. L'allenatore ha poi spiegato che da quando si è diffusa la notizia la sua vita è “diventata estenuante, il telefono di casa squilla in continuazione. Sono preoccupato perchè mia madre non sa della mia omosessualita’ e se lo scoprisse adesso potrebbe venirle un infarto".