Monza, 11 febbraio 2011 - Loro, i responsabili, avrebbero ammesso di aver scaricato un paio di camion. Ma i residenti della zona ne avevano notati a decine fare avanti e indietro da quel cantiere. Di certo, per ora, c’è che la polizia locale di Desio, a seguito di alcune segnalazioni, ha individuato una presunta cava abusiva, riempita come una discarica di rifiuti, in particolare scarti e macerie edili.

 

Non una novità, purtroppo, per la città, dove il fenomeno degli scavi abusivi, del movimento terra, delle discariche - con tutto il danno ambientale e il business economico che ne derivano - è tristemente noto da quando fu scoperchiata la maxi cava di via Molinara gestita dalla malavita organizzata. Fra i nomi delle persone che sarebbero coinvolte nella nuova faccenda, figura anche quello di Maria Cacioppo, amministratore unico di Europa Case srl di Cesano Maderno, suocera del consigliere regionale del Pdl ed ex assessore all’Ambiente Massimo Ponzoni. Insieme a questa, sono altre due le immobiliari raggiunte dai provvedimenti della polizia locale e del Comune: la Briantea srl di Desio, amministrata da Rosario Turco, e la Mistral srl di Desio, amministrata da Angelo Cattaneo.
 

 

Siamo, come quasi sempre capita in questi casi, all’estrema periferia della città, in fondo a via Villoresi, nel quartiere Spaccone. Qui è in corso la realizzazione di alcune palazzine. Dal cantiere, da qualche tempo, i residenti notavano un viavai all’apparenza eccessivo: «Tanti camion che tutti i giorni facevano avanti e indietro - dice un cittadino, che ha raccontato tutto alle forze dell’ordine -. Cosa facevano? Portavano via la terra buona, quella che si può rivendere, portandola chissà dove, e riempivano la buca con altra roba». Cosa? Lo hanno accertato gli agenti della locale nel sopralluogo effettuato l’1 febbraio: «A quanto pare si tratta in particolare di scarti edili - spiega Francesco Panebianco, comandante dei vigili di Desio -, è comunque già stata attivata l’Arpa che effettuerà i carotaggi per verificare per bene il tutto. La situazione adesso è monitorata e non dovrebbero esserci pericoli».

 

Tutti coloro che fanno riferimento al cantiere sono stati individuati e contattati, «e adesso si sono dichiarati disponibili a ripulire», continua Panebianco. Ma se non fossero stati scoperti in tempo? Il pericolo era di ritrovarsi sottoterra un altro abuso ecologico. Si attendono comunque le verifiche dell’Arpa e i relativi risultati per delineare al meglio il quadro complessivo. Alle tre immobiliari brianzole è stata notificata una comunicazione di avvio del procedimento «finalizzato all’accertamento dello stato di compromissione delle matrici ambientali e all’eventuale, conseguente, ripristino ambientale».