Giussano, 15 gennaio 2011 -  Bonus fiscale 2007, lo Stato prima regala 150 euro ai pensionati, ora ne richiede la restituzione comprensiva di sanzione e interessi. Dovranno loro malgrado mettere mano al portafoglio e saranno costretti a restituire la strenna natalizia arrivata sotto l’albero nel 2007 (con una maggiorazione del 30 per cento e degli interessi maturati in questi tre anni), i pensionati che in questi giorni stanno vedendosi recapitare a casa comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. La somma di 150 euro è stata elargita con la formula una tantum che è stata inserita nella finanziaria, senza presentare documenti o nessun tipo di domanda, nella quattordicesima mensilità del dicembre 2007.
A segnalare l’ingiustizia e a raccontare la sua disavventura è E. B., una pensionata 66enne di Giussano che nelle scorse settimane si è vista recapitare a casa una missiva inviata dall’Agenzia delle Entrate.

 

"Non è stato riconosciuto il bonus fiscale, dai dati in nostro possesso, la sua condizione comporta l’esclusione per legge del beneficio» si legge nelle motivazioni che spiegano il provvedimento di restituzione. «Tre anni fa non ho fatto nessuna richiesta per riceve nessun tipo di bonus — racconta la pensionata giussanese — Nonostante questo, io come tantissimi altri italiani mi sono vista arrivare nelle scorse settimane la richiesta di restituzione". La donna giussanese ha subito provveduto al pagamento della cartella esattoriale ma sicuramente rimane l’amarezza per una vicenda che ha il sapore dell’ingiustizia all’italiana. «Quando mi è arrivata la comunicazione ho subito provveduto al pagamento.

 

Ho ricevuto 150 ma ne ho dovuti restituire 192,90 comprensivi della sanzione e degli interessi – racconta mostrando gli incartamenti arrivati dall’ufficio statale - Non sono una truffatrice ma mi sento truffata dallo Stato perché nella lettera parlano di sanzione. Ma che colpa ne ho se mi hanno dato un bonus che non ho chiesto. E’ giusto restituire i 150 euro se non mi spettavano ma non mi sembra giusto pagare una sanzione di 30 euro in più, maggiorata di altri 12, 90 euro a causa della lentezza della burocrazia italiana che ci ha messo tre anni a verificare questa situazione». In queste settimane sono diverse migliaia le comunicazioni che stanno arrivando ai pensionati brianzoli per provvedere alla restituzione. "Non sono solo io ad avere questo problema – continua ancora la giussanese – Nei centri fiscali in questi giorni si sono rivolti in tanti e molte persone che conosco sono nella mia stessa situazione qui a Giussano ma anche nei paesi limitrofi. Non stiamo parlando di grosse cifre ma togliere 192,90 euro a un pensionato è un provvedimento che può mettere in crisi chi fa fatica a tirare a fine mese".
 

 

A spiegare cosa è successo l’ufficio di Desio dell’Agenzia delle Entrate. «Le richiesta fanno seguito a controlli sulle erogazioni avvenute in automatico, che si sono rivelate in molti casi non spettanti e che, di conseguenza, comportano l’esclusione dal beneficio e la conseguente richiesta di restituzione dell’importo percepito, che può variare in base a diversi parametri - hanno spiegato i funzionari - I contribuenti che non avevano diritto al bonus possono, sempre entro 30 giorni presentare un’istanza di autotutela parziale e procedere al pagamento delle somme dovute con l’annullamento della sanzione di 30 euro. I cittadini che hanno già versato interamente le somme richieste possono presentare istanza di rimborso dei 30 euro della sanzione».