Monza, 11 gennaio 2011 - Violenza sessuale per presunti abusi commessi su due giovani, che ora hanno entrambi tra i 20 e i 30 anni, una ragazza e un ragazzo, quest’ultimo coinvolto sin da quando era ancora minorenne.
 

 

È la pesantissima accusa di cui è indagato Luca Talice, assessore leghista alla Sicurezza della Provincia di Monza e Brianza. La Procura della Repubblica di Monza ha aperto un fascicolo penale per violenza sessuale nei confronti del politico seregnese che ha assunto un ruolo istituzionale di alto livello nella nuova Giunta provinciale. Il fascicolo penale è arrivato sul tavolo del sostituto procuratore Alessandro Pepè, uno dei magistrati della Procura monzese tra i più esperti in materia di abusi sessuali.

 

L’inchiesta della Procura nei confronti di Luca Talice è stata aperta dopo la denuncia presentata lo scorso dicembre ai carabinieri di Lecco dalle due presunte vittime, che risultano vicine a Talice in quanto sarebbero a loro volta inserite nell’ambito della Lega Nord seregnese e avrebbero anche entrambe un ruolo istituzionale in città.
Il magistrato monzese ha già ascoltato nei giorni scorsi le prime persone che potrebbero essere informate sui fatti e altre persone verranno sentite nei prossimi giorni. Perché, da quanto è trapelato ieri in Procura, dove si è soltanto avuta la conferma dell’apertura del fascicolo nei confronti dell’assessore provinciale per l’ipotesi di reato di violenza sessuale, le indagini sono ancora alle prime battute.
 

Tanto che quella di violenza sessuale appare ancora al momento un’ipotesi di reato.
Ancora da vagliare con precisione, infatti, le accuse contestate dalle due presunte vittime che, da quanto si è appreso, sarebbero andate insieme a presentare la denuncia. Accuse che sembrerebbero però molto particolareggiate, tanto da gettare un’ombra a dir poco inquietante sul politico leghista. La Procura dovrà però accertare se i presunti rapporti sessuali tra Luca Talice e i due ragazzi possano considerarsi in qualche modo consenzienti, soprattutto per quanto riguarda il giovane quando era ancora minorenne, oppure se il politico ha davvero usato violenza.

 

Luca Talice appare sconvolto: «Sono distrutto... fino a domenica ero a Vienna, stamattina (ieri per chi legge, ndr) ho appreso questa notizia da un settimanale». E, dopo aver incontrato il suo avvocato, Luigi Peronetti, ha dichiarato ufficialmente: «Ho appreso dall’Esagono la notizia che mi vuole protagonista di aberranti delitti. Escludo nel modo più assoluto la mia responsabilità e ho affidato la mia difesa all’avvocato Peronetti di Monza, al quale ho altresì conferito mandato di dar corso a tutte le azioni anche nei confronti di quel giornale a mia tutela». «Acccuse fantascientifiche - chiosa Peronetti -: sto facendo indagini difensive, non escludo che ci possano essere persone che potrebbero avere interesse a colpirlo. Fra l’altro Talice, per il fatto di essere un forte tutore della legalità, era già stato oggetto di minacce e insinuazioni che lo avevano spinto a presentare esposti in Procura».

 

Non è infatti un mistero la lotta in prima persona alle infiltrazioni mafiose nel territori che aveva contraddistinto il lavoro di Talice nei suoi mesi da assessore provinciale, quando era riuscito, non senza resistenze interne al suo stesso schieramento politico, a costituire una Polizia provinciale che avesse al suo interno una squadra di specialisti già resasi protagonista di importanti inchieste contro la ’ndrangheta.