Monza, 30 luglio 2010 - Ancora veleni nel Lambro. L’allarme è scattato nel pomeriggio di mercoledì nel tratto vicino al Parco, dove è stato segnalato uno sversamento di idrocarburi, per fortuna di dimensioni molto più limitate rispetto al disastro di febbraio, quando dalla Lombarda Petroli di Villasanta uscirono 2.600 tonnellate di olii, arrivati fino al Po. Questa volta la macchia oleosa, di circa 70 metri quadrati, è stata subito circoscritta. A causarla, probabilmente il lavaggio di una o più cisterne industriali.

 

La scorsa notte gli agenti della Polizia provinciale assieme alle guardie ecologiche volontarie e ai sommozzatori della Protezione civile hanno effettuato l’intervento di contenimento. In collaborazione con i tecnici del settore Ambiente della Provincia, hanno installato due barriere oleoassorbenti all’altezza del ponte di viale Cavriga, oltre a una quindicina di cuscinetti per contenere gli olii industriali riversati nel fiume.

 

Al termine delle operazioni di contenimento, sarà necessario intervenire con opere di bonifica per rimuovere e smaltire il materiale inquinante dalle acque. "Siamo nel periodo di chiusura delle attività industriali e questi episodi accadono spesso. I reati ambientali sono ancora puniti troppo lievemente e c’è chi ne approfitta", spiega l’assessore provinciale alla Sicurezza e alla Protezione civile, Luca Talice. Questo nuovo allarme ha convinto la Provincia a correre ai ripari anche sotto il profilo dei meccanismi di controllo.

 

Talice intende avviare uno studio pilota degli scarichi che si immettono nella rete fognaria lungo il Lambro, in collaborazione con i Comuni. "Avvieremo un censimento delle aziende che insistono sui tratti più critici del fiume - dice l’assessore - in modo da aumentare i controlli e prevenire questi infelici e numerosi episodi". Costernato il presidente Dario Allevi per un episodio che, sottolinea, è sintomo di "ignoranza e menefreghismo".

 

"A pochi mesi dal disastro della Lombarda Petroli, il Lambro resta in pericolo - commentano Allevi e l’assessore all’Ambiente Fabrizio Sala -. Anche in questo caso l’incidente è stato provocato da persone irresponsabili che considerano il fiume come una vera e propria discarica. Lavoreremo insieme alle forze dell’ordine perché vogliamo al più presto nomi e cognomi dei colpevoli".

 

Polemici in Provincia il capogruppo del Pd Gigi Ponti e il consigliere Domenico Guerriero. "All’indomani del disastro della Lombarda Petroli avevamo chiesto alla giunta provinciale interventi urgenti per il monitoraggio degli insediamenti a rischio e degli scarichi pericolosi che insistono lungo il corso d’acqua brianzolo. Oggi, dopo un altro odioso incidente procurato da operatori senza scrupoli, apprendiamo che il monitoraggio non è nemmeno iniziato. Chiediamo che si provveda urgentemente".