Monza, 24 luglio 2010 - "Un bel messaggio dopo diversi giorni burrascosi". Con queste parole il presidente della Provincia Dario Allevi ha salutato ieri il debutto ufficiale di Flavio Zanardo ai vertici della polizia provinciale di Monza e Brianza. Il curriculum del comandante è una risposta alle polemiche e alle preoccupazioni suscitate in questi giorni dalla maxinchiesta sulla ’ndrangheta, che hanno portato proprio in Provincia alle dimissioni dell’assessore Rosario Perri, non indagato ma coinvolto dalle intercettazioni.

 

Il curriculum di Zanardo, 44 anni, già ufficiale della polizia provinciale di Milano, si distingue proprio per i servizi svolti nella lotta alle infiltrazioni mafiose nei lavori pubblici in collaborazione con la Direzione investigativa antimafia, per i quali ha ricevuto un encomio dalla stessa Dia.

 

Dal 2006 ha preso parte a importanti operazioni di lotta alla criminalità organizzata: la più nota è l’indagine di polizia giudiziaria Star Wars sul traffico di rifiuti speciali e pericolosi, la prima grande indagine contro la ’ndrangheta in Brianza. Zanardo è arrivato a Monza il 19 maggio ma, ha spiegato Allevi, l’iter burocratico culminato nella delibera di nomina da parte della Giunta è stato laborioso.

 

"Sono contento però di poterlo presentare ora, per dare una risposta in più al nostro territorio, che è quella della tolleranza zero rispetto a ogni forma di illegalità - ha aggiunto il presidente della Provincia -. Affidiamo a un esperto questa responsabilità strategica. Zanardo è un ufficiale che ha fatto della lotta alla mafia in generale, e alla ’ndrangheta in particolare, una mission privilegiata della sua vita lavorativa in polizia".

 

Ma il più soddisfatto è l’assessore alla Sicurezza Luca Talice, che ha convinto Zanardo a trasferirsi a Monza. "È vero che abbiamo un organico ridotto (21 agenti al momento, ma l’assessore e il noecomandante hanno già chiesto rinforzi, ndr) ma la nostra è una polizia strategica perché è una polizia ambientale che lavora sul il ciclo dei rifiuti - ricorda Talice -. E nel movimento terra l’infiltrazione mafiosa è fortissima, se non addirittura preponderante. Inoltre il 20 per cento delle nostre forze collabora in pianta stabile con la Procura".

 

Quanto al comandante, anzitutto punta sui suoi uomini: "Questi ragazzi sanno usare le intercettazioni e hanno competenze non facili da trovare nel corpo della polizia provinciale - spiega Zanardo -. Sono ben conscio del fatto che siamo una realtà con risorse numeriche che non si possono confrontare con le altre forze dell’ordine, con le quali siamo in integrazione. Speriamo di incrementare il corpo perché serve qualche uomo in più. Non è l’antimafia il compito principale di una polizia locale, ma a volte da controlli anche banali posso nascere notizie e informazioni utili".

 

Con tre presidi territoriali a Monza, Cesano e Agrate, la polizia provinciale di Monza e Brianza svolge mansioni di tutela ambientale e controllo territoriale, polizia amministratoiva e polizia giudiziaria, nonché compiti ausiliari di pubblica sicurezza. In questi anni di lavoro Zanardo si è fatto un’idea precisa del territorio.

 

"È un’area a rischio per quel che riguarda i reati ambientali, mentre ci sono aree di confine in cui andrebbe incrementata una presenza con servizi in orari serali e notturni". In cantiere c’è un progetto di coordinamento delle piccole polizie locali e di collaborazione con le guardie ecologiche volontarie.