Monza, 23 giugno 2010 - Ore dodici e tredici, ore tredici: sono usciti alla spicciolata i ragazzi che ieri hanno terminato per primi il tema di italiano, la prima prova degli esami di maturità. Poi dalle 13.30 l’uscita in massa per concludere al più tardi alle 14.

 

Al liceo classico Zucchi per problemi di burocrazia relativi all’apertura delle buste i candidati hanno dovuto aspettare dalle 8.20 circa un’ora per poter avere tra le mani il fatidico faldone con i titoli delle tracce per l’elaborato. «Così anche chi non era agitato si innervosiva per forza di cose», commentano i ragazzi. Come sollevato dagli insegnanti nei giorni scorsi la traccia è un vero e proprio papiro da leggere e meditare per capirne i punti chiave e non andare fuori tema.

 

I ragazzi  non se lo aspettavano proprio Primo Levi alla prova di italiano. "È vero - dice Alessandro Gerosa del liceo classico Zucchi -, il ministro Gelmini, a gennaio, aveva annunciato che avremmo avuto un autore a sorpresa per il tema lettarario della maturità, ma Primo Levi nessuno se lo sarebbe immaginato".

 

Sì, perché non si arriva a studiarlo. Infatti, ormai da decenni, il programma termina con Eugenio Montale o al massimo Italo Calvino. Come spesso succede, i temi di maturità hanno spiazzato tutti, perché anche la traccia storica che chiedeva di parlare delle foibe, delineando la "complessa vicenda del confine orientale", dal Patto (o Trattato) di Londra (1915) al Trattato di Osimo (1975), soffermandosi, in particolare, sugli eventi degli anni compresi fra il 1943 e il 1954, ha lasciato di stucco i candidati. "Il trattato di Osimo? E che cos’é", si sono chiesti i ragazzi. In entrambi i casi nelle aule ha cominciato a serpeggiare un brusio di preoccupazione.

 

"Io sono appassionato di storia - commenta Alessandro - ma questo trattato non lo conoscevo proprio". Fra i pochi ad aver studiato Primo Levi i ragazzi dell’omonimo liceo di Seregno, quanto al tema storico, un’insegnante della scuola fa osservare che si trattava di commentare il testo e non di avere conoscenze storiche specifiche del trattato. E così in moltissimi hanno ripiegato sull’argomento di taglio socio economico relativo alla ricerca della felicità. «Era proprio l’argomento della mia tesina - commenta Federica Cagliani, del liceo classico Zucchi -, perciò ero abbstanza preparata. Ho potuto spaziare da Leopardi a Schopenauer, fino alla cultura classica con Orazio». Anche lei sperava di poter fare il tema di letteratura, ma quando ha letto il testo su Primo Levi, «è stato il panico totale», dice. Com’erano i temi? "Fattibili - commenta Emanuele Giardini -, ho scelto quello sulla ricerca della felicità ricollegandomi ad alcuni autori della letteratura e poi anche alla canzone di Albano, come riferimento alla cultura contemporanea".

 

Chi si è trovato a proprio agio con il tema socio economico sono gli studenti di ragioneria: «Ho svolto il tema relativo alla ricerca della felicità - racconta Sarah Tonini, dell’istituto Mosè Bianchi di Monza -, ho inserito riferimenti all’articolo 3 della Costituzione, relativo all’uguaglianza, e poi ho analizzato l’evoluzione dell’uguaglianza negli ordinamenti statali nella storia». Economia e diritto sono l’habitat naturale per Sarah che ha gia deciso: "Il prossimo anno mi iscriverò alla facolta di Economia e Amministrazione di impresa, all’università Bicocca - spiega -. Ho già passato il test di ammissione".

 

Per tutti i candidati il divieto più assoluto di comunicare con l’esterno, come sempre. Nell’era della tecnologia erano banditi, telefonini e tutti gli strumenti elettronici. "Gli alunni avevano già ricevuto una comunicazione al riguardo nelle scorse settimane - commenta l’assessore all’Istruzione della Provincia di Monza e Brianza, già preside, in veste di commissario al liceo Classico Zucchi - e tutti si sono attenuti alle regole. Nelle classi l’atmosfera è stata tranquilla".