{{IMG_SX}} Besana (Monza), 15 marzo 2010 - Cinque anni per costruire un edificio sono davvero troppi. Ne sanno qualcosa i dieci assegnatari delle case "fai da te" di via Leopardi a Calò che in questi giorni hanno fatto sentire la propria voce contro la lentezza con cui procedono i lavori di questo progetto sperimentale di autocostruzione che avrebbe dovuto già essere terminato da tempo.

 

Esasperati dalla lentezza con cui Alisei (la cooperativa incaricata dei lavori e sostenuta dalla Regione) sta operando, le dieci famiglie in attesa di potere entrare nelle loro case hanno vivacemente protestato esponendo anche delle scritte sul ponteggio che avvolge ancora la struttura.

 

"E' più di un anno - ha dichiarato Renato Nava, uno degli assegnatari - che i lavori si sono praticamente fermati. Da partre nostra abbiamo fatto quello che ci spettava spendendo per i lavori le previste 1800 ore. Ci siamo rimboccati le maniche lavorando anche nelle giornate festive e alla sera pur di portare in porto il sogno di avere una casa.

 

Chi a questo punto non è stato ai patti sono i nostri partner istituzionali.Ci siamo rivolti all'amministrazione comunale e abbiamo inviato anche un esposto all'Aler e alla Regione minacciando anche la richiesta di un risarcimento per i danni che stiamo subendo".

 

Sembra che il ritardo sia dovuto al passaggio di competenze tra l'Aler di Milano e quello di Monza-Brianza. L'Aler ha fatto sapere che il finanziamento dei lavori è già stato preventivato nel bilancio 2010: "Da parte nostra - ha dichiarato l'assessore comunale Giovanni Redaelli - non possiamo fare altro che sollecitare l'Aler a concludere questo intervento che si trascina effettivamente da troppo tempo".

 

Il progetto di autocostruzione finanziato dalla Regione e dall'Aler ( che sostiene l'85% della spesa) fu adottato dall'amministrazione comunale di Besana nel 2005 che mise a disposizione l'area di via Leopardi sulla quale avrebbero dovuto sorgere nel giro di un paio di anni dieci unità abitative di 110 metri quadri ciascuna. Delle ventinove persone che parteciparono al bando dieci furono ammesse all'autocostruzione.

 

Gli assegnatari dovevano partecipare concretamente alla costruzione dell'edificio fornendo 1800 ore di lavoro. Tutti si sono trasformati in muratori, manovali, lattonieri, idraulici ed hanno portato avanti il progetto sotto la supervisione dei tecnici dell'Aler e del Comune.

 

"Una volta ultimati gli alloggi ci l'assegnazione delle unità immobiliari che avverrà per estrazione a sorte. Per entrare nella nuova casa dovremo anche pagare un canone di 350 euro mensili con la possibilità di riscatto al termine di dieci anni. Pensavamo di entrare nelle nostre case entro il Natale del 2008 e invece siamo ancora in attesa che terminino i lavori che spettano all'Aler!".