{{IMG_SX}}Monza, 5 novembre 2009 - Con un "Indice di Vivacità Economica” che supera i 10 punti, Milano, Rimini, Roma, Torino, Pisa, Monza e Brianza e Trieste sono le province dove il sistema imprenditoriale si mostra più reattivo e nel dopo crisi saranno le prime a ripartire.

 

In particolare, sono al primo posto per Ivec il capoluogo lombardo e Rimini con 10,5 punti, seguite dalla capitale (10,2), quindi da Torino e Pisa (10,1), Monza e Brianza e Trieste (10,0).

 

È quanto emerge da una stima dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza. L’Ivec, l’Indice di Vivacità Economica, è il “super indice” che comprende 14 variabili di carattere economico. È stato calcolato sulla base del quadro attuale del sistema imprenditoriale delle province italiane e sulle previsioni del PIL di medio periodo.

 

Sono stati considerati, tra gli altri, come parametri costitutivi dell’Ivec: densità imprenditoriale, il tasso di crescita delle imprese, il grado di innovazione (imprese hi tech, marchi e brevetti), il mercato del lavoro (cigs e addetti), Pil, il tasso di imprenditoria femminile, le variazioni di insolvenze (cambiali protestate e fallimenti).

 

“Credo che tutti insieme dobbiamo traghettare le imprese, i lavoratori e le famiglie oltre la crisi - ha dichiarato Carlo Edoardo Valli Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - perché la nostra economia è come un treno, un treno che dobbiamo condurre al di là del guado con tutti i vagoni: dal primo all’ultimo”.

 

E intanto, si avvicina la scadenza per partecipare al premio “Di padre in Figlio” (seconda edizione) promosso dalla Camera di Commercio di Milano, dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza e da Iperion.

 

Il premio è rivolto ai figli di imprenditori che hanno dimostrato capacità e dedizione nel proseguire e valorizzare il lavoro del padre o dei genitori, subentrando alla guida operativa e strategica dell’impresa, garantendone il successo e la continuità.

 

Le adesioni devono essere inviate entro il 10 novembre alla Camera di Commercio: “’Di padre in figlio il gusto di fare impresa’ - spiegano i promotori - vuole essere uno sguardo sul futuro dell’impresa italiana e su coloro che, con coraggio ed entusiasmo, sapranno traghettare la nostra economia e le nostre imprese fuori dalla crisi”.