{{IMG_SX}}Agrate Brianza, 3 marzo 2009 - La crisi non risparmia nessuno, neppure il colosso dei semiconduttori St Microelectronics che ha comunicato ai sindacati, nell’incontro odierno presso il ministero dello Sviluppo economico, la cassa integrazione per 2.200 lavoratori del sito di Catania e 1.900 lavoratori per il sito di Agrate Brianza. Lo ha annunciato il segretario siciliano dell’Ugl Metalmeccanici, Luca Vecchio.

 


La cassa integrazione per la sede brianzola di St Microelectronics colpisce quasi la metà degli oltre 4.000 lavoratori "matalmeccanici" impiegati ad Agrate. "Siamo preoccupati - ha aggiunto il sindacalista siciliano - per il futuro dei lavoratori e della stessa azienda dopo la brutta notizia di oggi. È passato ormai molto tempo senza comunicazioni o aggiornamenti da parte dell’azienda in merito ad un vero e definitivo piano industriale, che - conclude Vecchio - continueremo a chiedere proprio alla luce delle prospettive negative davanti alle quali siamo stati messi".

 

Il quadro esposto a Roma ai rappresentanti dei lavoratori vede un calo della domanda per il 2009 del 25%. Secondo l'azienda la "saturazione" degli impianti, che nel primo trimestre era arrivata al 50% con gli accordi raggiunti, dovrà scendere al 30%. Ciò significa che dovranno chiudere 140 turni su 260 in tutta Italia. StM, sia a Catania sia ad Agrate, ricorrerà per sette settimane alla cassa integrazione ordinaria.

 

La nota diffusa da St Microelectronics ai sindacati parla di "cassa integrazione per il 50% dei dipendenti, su un totale di 8.067 persone in Italia". Nell’incontro al ministero la St Microelectronics ha illustrato l’andamento dei suoi stabilimenti di produzione in Italia. ‘’Nel primo trimestre la società ha evitato il ricorso agli ammortizzatori sociali attraverso due accordi sindacali - si legge nella nota -. Secondo le attuali previsioni per il secondo trimestre, i livelli di saturazione saranno ancora più bassi, a tal punto da rendere necessario il ricorso alla cassa integrazione ordinaria per il personale addetto alla produzione e il relativo personale di supporto’’.

 

Le rappresentanze sindacali unitarie si incontreranno con la Direzione aziendale nei prossimi giorni per analizzare nei dettagli le situazioni locali ad Agrate Brianza e a Catania. A fine gennaio, all’interno di un programma di alleggerimento dei costi per più di 700 milioni di dollari nel 2009, la società aveva confermato la riduzione netta di 4.500 posti di lavoro provenienti da programmi di ristrutturazione a livello mondiale per la gran parte già annunciati. Per l’Italia non sono previsti allo stato attuale esuberi strutturali.