Uffici giudiziari chiusi per carenza di personale: "E' l'unico modo per farci ascoltare"

Il procuratore capo della Repubblica di Monza Corrado Carnevali: "Siamo considerati lo scartino degli uffici giudiziari come nel gioco della briscola, questa iniziativa serve a porre il problema all'attenzione di chi ha il dovere di risolvere la situazione altrimenti rischiamo il default. Non e' giusto che persone mandate a giudizio debbano essere processate anche ad un anno e mezzo di distanza" di Stefania Totaro

Cartelli appesi in tribunale a Monza

Cartelli appesi in tribunale a Monza

Monza, 28 gennaio 2015 -  "Siamo considerati lo scartino degli uffici giudiziari come nel gioco della briscola, questa iniziativa serve a porre il problema all'attenzione di chi ha il dovere di risolvere la situazione altrimenti rischiamo il default. Non e' giusto che persone mandate a giudizio debbano essere processate anche ad un anno e mezzo di distanza". Con queste dure parole il procuratore capo della Repubblica di Monza Corrado Carnevali spiega i motivi che hanno spinto lui e la presidente del Tribunale di Monza Anna Maria Di Oreste a chiudere al pubblico per carenza di personale amministrativo, salvo per gli atti urgenti, il mercoledi gli uffici della Procura e il mercoledi e il sabato le cancellerie del Tribunale. "Io ero procuratore aggiunto a Milano e quando sono arrivato a Monza mi sono subito accorto dell'elevato sottodimensionamento del personale rispetto al carico di lavoro" ha spiegato Corrado Carnevali. 

Rincara la dose la presidente del Tribunale di Monza. "L'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il provvedimento governativo sulla mobilità per sistemare gli uffici giudiziari, che appare lampante sia stato adottato per ricollocare il personale della pubblica amministrazione dato in pasto alla risoluzione dei servizi giudiziari - dice Anna Maria Di Oreste - Su 37 posti scoperti, a noi arriveranno due direttori amministrativi. Seppur ottimo personale, non puo' essere in grado di gestire l'attivita' giudiziaria che e' molto particolare. E' come ricevere uno schiaffo in faccia perché sono persone che dovrebbero essere esperte nella gestione delle cancellerie. Quindi assolutamente non potranno essere di alcun aiuto. E intanto continuano i disagi per le udienze penali, che dovrebbero essere 140 - 150 al mese, invece io ho dovuto battermi perche' diventassero un centinaio proprio per la carenza del personale amministrativo. Una situazione insostenibile. Non si puo' sempre essere sordi e, se anche qualche aiuto arriva, risulti sempre molto strabico. Se un ufficio merita, non deve essere messo in coda, invece altri uffici piu' piccoli di Monza hanno presenze di organico superiori al nostro considerato grande".

Anche la presidente del Tribunale di Monza concorda sul fatto che questa iniziativa di chiusura degli uffici giudiziari "è l'unica soluzione per portare in evidenza i problemi del Tribunale monzese. Non abbiamo fatto barricate, messo transenne, ma solo pensato che se riusciamo a togliere in parte il personale dalle cancellerie che per noi sono un grandissimo impegno, riusciremo a utilizzarlo per altre incombenze e saremo in grado in breve tempo di toglierci l'arretrato che abbiamo accumulato". E' invece maretta con gli avvocati per la chiusura parziale degli uffici giudiziari. Le toghe brianzole puntano il dito contro la dirigenza di Procura e Tribunale di Monza per non essere stati consultati sull'iniziativa di protesta che li metterà "in gravissima difficoltà". Una voce fuori dal coro viene invece dall'avvocato Raffaele Della Valle. "Sono d'accordo con questa iniziativa. E' l'unico modo per farsi sentire da un Ministero che crede che il Tribunale di Monza non sia il sesto Tribunale d'Italia ma il Tribunale di una Brianza agreste e bucolica".