Morto nel bosco tra Cavenago e Cambiago, conti da regolare o lite degenerata

Non ha ancora un nome l'uomo di circa 30 anni trovato cadavere in campagna, ucciso da una fucilata di Barbara Calderola

Indagini sul luogo del ritrovamento (Canali)

Indagini sul luogo del ritrovamento (Canali)

Cavenago, 8 novembre 2014 - Giallo tra Cavenago e Cambiago. Sono proseguite senza sosta nella notte le indagini sul cadavere di Santa Maria al Campo. Il bosco al centro di un omicidio dopo la scoperta casuale, ieri pomeriggio, del corpo di un uomo, sulla trentina, dalla carnagione olivastra. In felpa e jeans, senza documenti. A trovarlo è stato un cacciatore di funghi.

Sono pochi gli elementi in mano ai carabinieri di Gruppo Monza al lavoro per risolvere il rebus. Chi e perché abbia imbracciato un fucile a pallettoni per sparare al collo della vittima praticamente quasi appoggiandovi sopra la canna, sono le domande che arrovellano la mente degli investigatori. Non si esclude che la vittima sia incappata in un cacciatore di frodo, che abbia fatto fuoco per evitare di essere denunciato in una giornata in cui la stagione venatoria era vietata. Ma non si esclude neppure il regolamento di conti fra spacciatori, in una zona battuta da trafficanti di tutte le risme. Per capire bisogna ricostruire quel complesso di relazioni e di abitudini che sono il tessuto di ogni vita. E negli strappi della trama, c’è la soluzione. Lo sanno bene gli uomini del colonnello Gerbo, impegnati in questa minuziosa opera di intuito e cesello.

Determinanti anche gli indizi raccolti sulla scena del delitto. Saranno i piccoli particolari a far scoppiare la scintilla. Dove sono stati comprati i vestiti che l’uomo indossava quando ha raggiunto la zona alle spalle dell’autostrada, quella Milano-Bergamo sulla quale viaggiano tante partite di cocaina. Nell’ipotesi in cui il delitto sia frutto di una lite per droga. L'impronta dentaria, le unghie, le scarpe, aiuteranno gli investigatori a dare un nome e a ricostruire gli ultimi scorci di vita dell’uomo che per ora resta un cadavere senza nome. Per capire che cosa ci facesse in un bosco fra due cittadine di confine, in mezzo al fango, un venerdì qualunque. Cambiago affacciata sulla Martesana e la brianzola Cavenago. Filari di ville e di villette dovunque non immuni da drammi. Il primo passo, decisivo per molti versi, è quello di determinare l’identità dell’uomo. È questa la priorità per il contingente impegnato fino a notte fatta nei rilievi.