Lissone, scatta la truffa dello specchietto

Tre episodi al confine con Monza. Vittime tre donne

Si finge un urto con lo specchietto di un’auto per avere soldi come risarcimento

Si finge un urto con lo specchietto di un’auto per avere soldi come risarcimento

Lissone, 20 febbraio 2015 - Un rumore secco, proprio mentre l’auto passa accanto a un pedone, che poi si mette a urlare, accusando il guidatore di averlo urtato con lo specchietto, facendogli male e rompendogli l’orologio, oppure il cellulare che aveva in mano.

Ma in realtà non è successo nulla, si tratta di un raggiro. È la nuova versione della classica «truffa dello specchietto», messa in atto almeno già 3 volte in città negli ultimi giorni.

Gli episodi si sono verificati tutti nella zona al confine con Monza: in via Pisacane, alla rotonda tra via Fratelli Bandiera e via Zanella, vicino all’incrocio tra via Trieste e viale della Repubblica.

In tutti i casi il truffatore era un italiano, le vittime prescelte 3 donne. Sempre la stessa la dinamica: l’uomo, a piedi, passa accanto all’auto colpendola, per poi accusare il guidatore di averlo urtato inavvertitamente con lo specchietto della vettura e avergli fatto male, per di più fracassandogli l’orologio che ha al polso, o in altri casi il telefonino cellulare, che oltretutto non sarebbe nemmeno suo.

Il truffatore inizia a urlare, cercando di spaventare e mandare in confusione la malcapitata vittima, per poi arraffare quello che quest’ultima le offre come risarcimento, accontentandosi spesso di pochi spiccioli. In uno dei casi avvenuti a Lissone, quando la donna coinvolta si è messa a chiamare i vigili, l’uomo si è preso i 20 euro che quella aveva in mano e se n’è andato facendo perdere le sue tracce.