Tasse, si lavora quasi 8 mesi solo per pagare

L’indagine della Confederazione artigianato e piccole medie industrie

I cartelli dei giovani padani contro le tasse

I cartelli dei giovani padani contro le tasse

Monza, 5 maggio 2016 - Sessantatreesima su 124Monza si piazza a metà della classifica "Total tax rate" (l’impatto del carico fiscale complessivo sul bilancio delle società) stilata dalla Cna (Confederazione nazionale artigianato e piccole e media industria). Un’analisi che ha preso in considerazione l’imposizione statale (Irpef e contributi) e quella locale (Irap, addizionale regionale e comunale Irpef, Imu, Tasi e Tassa rifiuti) e la loro incidenza su un’impresa tipo del settore infissi in legno con 5 dipendenti (tre operai a tempo indeterminato, uno a tempo determinato e un impiegato a tempo indeterminato) con un costo complessivo del lavoro calcolato sui 165mila euro.

Monza si piazza dunque a metà di una graduatoria che vede l’Italia come maglia nera in Europa. E nel capoluogo brianzolo un’azienda media, come quella presa in considerazione dal Cna, deve lavorare fino al 7 agosto solo per pagare le tasse. Per Monza il tax free day (il giorno in cui le imprese smettono di lavorare solo per pagare le imposte e da lì cominciano a guadagnare) è fissato al termine della prima settimana di agosto. Potrebbe andare peggio, a Reggio Calabria il tax free day cade il 24 settembre, ma anche decisamente meglio, a Gorizia è fissato il 17 luglio.​ L’incidenza media del totale delle tasse su un’impresa di Monza è stato calcolato al 60,1 per cento (di poco sotto alla media nazionale che è del 61) in un elenco che va dalla maglia nera di Reggio Calabria (73,2) al 54,4 per cento di Gorizia.

Ma in Lombardia c’è chi sta molto meglio di Monza. Sondrio in particolare è al 121esimo posto con una pressione fiscale totale al 54,8 per cento e dove per pagare le imposte si lavora solo fino al 19 luglio. Bene anche Mantova 116esima col 55,7 per cento e il tax free day che cade il 22 luglio. Meglio di Monza fanno anche Varese 62esima col 58,7 per cento e giorno di liberazione dalle tasse fissato il 2 agosto. Ventiquattro ore dopo si smette di pagare le tasse a Lecco (89esima posizione) e il 4 agosto a Lodi. Meglio di Monza anche Como (69esima) mentre Bergamo e Brescia hanno lo stesso total tax rate di Monza. Qui le imprese smettono di lavorare solo per pagare le tasse il 7 agosto. Peggio stanno Milano (48esima con un total tax rate del 61,8 per cento) e Cremona che è addirittura al nono posto di questa non invidiabile graduatoria e dove le piccole imprese vedono scoccare il tax free day solo il 31 agosto.

Dando uno sguardo all’Italia, Reggio Calabria si conferma la città italiana con la fiscalità più elevata rimane seconda Bologna, con un total tax rate al 71,9 per cento. Sale di una posizione Roma, terza, con il 69,8 per cento. Scala due posti Catania, quarta, con il 68,5 per cento mentre Firenze rimane quinta, con il 68,5 per cento. Al Tax total rate corrisponde, ovviamente, anche il Tax free day, il giorno della liberazione fiscale. Sono le piccole imprese di Reggio Calabria a dover lavorare quasi un mese e mezzo oltre la media (il 10 agosto). Seguono Bologna (19 settembre), Roma (11 settembre) Catania e Firenze (7 settembre), Bari (5 settembre), Napoli (4 settembre), Salerno e Cremona (31 agosto), Foggia (30 agosto). All'opposto il Comune meno oneroso è Gorizia, dove l’incidenza del peso totale della fiscalità sulle piccole imprese si ferma al 54,4 per cento. Gorizia ha tolto lo scettro a Cuneo, ora seconda con il 54,5 per cento alla pari con Belluno, che invece migliora di una posizione. La perde Sondrio (54,8 per cento) mentre quint’ultima rimane Udine (55,2 per cento).