Gran Premio di Monza, i leoni della Cea festeggiano 40 anni

In autodromo 150 specialisti antincendio: mettono in pericolo la loro vita per salvare quella degli altri (LE FOTO) di Marco Galvani

di Marco Galvani

Monza, 4 settembre 2014 — Sono uomini col coraggio da vendere e il cuore generoso. Mettono in pericolo la loro vita per salvare quella degli altri. E non s’aspettano nemmeno un grazie. Perché l’umiltà gli fa dire che «facciamo solo il nostro dovere». È la loro forza. Insieme alla passione. È con quella che i loro occhi sono più attenti contro il loro nemico fuoco. Li chiamano Leoni. Per come si muovono, per come entrano in azione. Per come scattano in pista. Li chiamano così dal 1978, dal terribile incidente che coinvolse al via del Gp di Monza Ronnie Peterson. La monoposto prese fuoco come un cerino. Loro liberarono il pilota in 24 secondi. Da allora sono diventati la garanzia di sicurezza in ogni gara. Sono la Squadra Corse della Cea, l’azienda di Castenaso, nel Bolognese, leader nell’anticendio ed eccellenza del made in Italy. Un esercito di combattenti che ha debuttato a Monza nel 1974 e che questo fine settimana proprio nel Tempio della Velocità, nell’unico Gran premio rimasto in Italia, spegnerà 40 candeline. In Autodromo i Leoni sono già pronti: 150 specialisti antincendio dotati di tutti i dispositivi di protezione individuale, 450 estintori portatili e carrellati di cui 240 sui mezzi, 37 automezzi a uso speciale antincendio, 8 macchine veloci di cui una Ferrari per le pericolose fasi della partenza e 29 fuoristrada. Taglieranno il traguardo dei 40 anni in pista. Sulla «loro» pista. In quella Monza a cui sono legati nella buona e nella cattiva sorte. Si va avanti sempre e comunque. Perché sì, è vero, sono volontari di tutte le età e di tutta Italia. Dai 18 ai 65 anni. Ma sono prima di tutto professionisti. Gente che s’allena tutto l’anno sui vari circuiti. Teoria e pratica con equipaggiamenti all’avanguardia in grado di spegnere velocemente le fiamme rispettando l’ambiente e senza creare problemi ai piloti. Per raggiungere il top. Su questo puntano Rossella e Patrizia Amadesi. Sono loro le signore della Cea. Le due sorelle che portano avanti l’azienda di famiglia anche loro con il coraggio e con il cuore. Del resto sono una grande famiglia. Tutti amici. I Leoni in pista, le mogli, fidanzate, mamme invece sono ai fornelli dell’hospitality allestita dietro alle vecchie rimesse. La loro ospitalità richiama ai tavoloni commissari di percorso, forze dell’ordine, addetti ai lavori. Semplicità e simpatia emiliane. Anche per questo, di fatto, nessuno va mai in pensione. Chi non ce la fa più a combattere con il fuoco, resta comunque legato. Arriva anche solo per dare una mano ad allestire il quartier generale o a tenere in ordine gli equipaggiamenti e puliti i mezzi antincendio. Ovunque. Sulle piste di tutta Italia.

marco.galvani@ilgiorno.net