GP Monza, l’Inno cantato da Alexia dopo il minuto di silenzio: "Non posso sbagliare"

Tensione ed emozione. Anche per una come lei

Alexia

Alexia

Monza, 2 settembre 2016 - Tensione ed emozione. Anche per una come lei. Eroina da palcoscenico. Sempre lì a spadroneggiare con la confidenza di chi non ha nulla da temere. E invece «con l’esperienza che ti fai ti rendi ancor più conto che non puoi permetterti di sbagliare niente. Perché alla fine l’impressione che dai è quella che la gente ricorda di te». E figuriamoci domenica a Monza. Già, la domenica del Gran premio d’Italia di Formula Uno. Sarà lei, Alexia, a cantare in mondovisione l’Inno di Mameli. Sulla griglia di partenza, con le monoposto e i piloti già schierati prima del via. Una sorpresa per tutti. Per i suoi fan e pure per lei stessa.

«Quando me lo hanno proposto, lì per lì non ho capito bene, poi ho realizzato e mi sono detta che sarebbe stata una cosa veramente bella», confessa la cantante ligure, oltre 5 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e 8 Dischi d’Oro e 2 di Platino collezionati in bacheca. Sarà una sua versione di Fratelli d’Italia. «L’abbiamo provata un po’ di volte - racconta -, insieme a uno dei miei produttori abbiamo composto una base e sinceramente mi sono molto emozionata». Ancor più al pensiero che la canterà subito dopo il minuto di silenzio che verrà osservato in ricordo delle vittime del terremoto che ha colpito il centro Italia. Per questo «sarà una interpretazione un po’ intimistica».

Un momento «molto toccante e particolarmente sentito». Perché «forse spesso l’Inno d’Italia viene preso con troppa leggerezza, si canta alla stadio o in Formula Uno dopo una vittoria, ma credo che domenica debba essere restituito al suo significato profondo». Sull’Autodromo scenderà un’atmosfera «molto delicata». Con la suggestiva coreografia delle Frecce Tricolori. Appena Alexia terminerà l’Inno nazionale, infatti, la Pattuglia acrobatica dipingerà il cielo sopra al Parco sfrecciando sul rettilineo di partenza. Poi a cantare saranno i decibel delle monoposto di Formula Uno e i boati dei tifosi. Anche Alexia è stata tifosa a Monza.

«Ero venuta il Gran premio nell’anno in cui Fernando Alonso sulla Renault ha poi vinto il Mondiale - ricorda -. A parte il rumore, era impressionante la tensione che si tagliava con il coltello. I piloti li vedevi che mentalmente non erano con noi, chiusi in una concentrazione e determinazione simili a quelle che provi ogni volta quando sali sul palco prima di un concerto«. E Alexia di live ne ha collezionati in carriera. Facendo cantare e ballare intere generazioni. Come continua a fare con in giro per il mondo con il suo nuovo album di inediti «Tu puoi se vuoi».

marco.galvani@ilgiorno.net