Monza, spari in via Meda: "Quell’uomo lo pestava, il poliziotto non ha avuto altra scelta"

Lo scontro di domenica sera nelle parole dei testimoni. "Il nordafricano correva dietro al poliziotto e lo colpiva" di Dario Crippa

Il luogo della sparatoria (Radaelli)

Il luogo della sparatoria (Radaelli)

Monza, 30 settembre 2014 - «Quando ho sentito quei rumori, mi sono affacciato e l’ho visto: un ragazzo, che sembrava ubriaco, camminando colpiva le auto in sosta col casco di una motocicletta... poi ho visto un uomo con i cani al guinzaglio che gli ha detto di smettere... a quel punto però il ragazzo lo ha aggredito e sono partiti i colpi di pistola...». Il racconto arriva da Gabriel, un ragazzo brasiliano di 18 anni, studente di agronomia a Milano. Da un bar vicino arriva la voce di Antonella: «Il nordafricano correva dietro al poliziotto col casco e lo colpiva, anche se questi gli diceva “stai calmo, stai calmo!”. Solo sparandogli è riuscito a fermarlo».Attenzione però, i racconti su quanto accaduto domenica sera fra via Meda e via Venezia Tridentina, alle spalle del Commissariato di Polizia cittadino, sono a tratti contrastanti, voci che si inseguono, parecchia confusione. Specie per quanto riguarda spari, numero, direzione. Meno dubbi sulle cose essenziali: da un lato un pazzo violento, dall’altro un poliziotto aggredito, fuori servizio e in borghese, che reagisce. Un’inchiesta è stata aperta anche su di lui, ma è soprattutto un atto dovuto.

Partiamo dai fatti, secondo quanto accertato dal Commissariato di Polizia di Monza. Sono trascorse da poco le 23 quando un egiziano cammina fra via Meda e via Venezia Tridentina. Non si sa se abbia assunto sostanze eccitanti o sia ubriaco, ma di certo si comporta in maniera tutt’altro che equilibrata. Il nordafricano, che ha 34 anni, è incensurato e non ha fissa dimora, si accanisce infatti contro tutte le auto parcheggiate in cui si imbatte prendendole a colpi di casco. A una Bmw - l’ultima - spacca il lunotto posteriore. Sulla sua strada si imbatte però anche in un uomo che porta a spasso due cani, due Golden Retriever: si tratta di un vicecommissario di Polizia di 53 anni, in servizio alla Squadra mobile di Milano, che vive nel quartiere.

Il poliziotto è armato, ma la pistola la estrarrebbe soltanto quando viene aggredito. Il giovane egiziano infatti, senza un perché, gli salta addosso. Il poliziotto spara due colpi contro un’aiuola a scopo intimidatorio, ma l’egiziano non molla e lo aggredisce col casco che brandisce. È solo a questo punto - spiegano dalla Polizia - che il vicecommissario è costretto a sparare un colpo in una gamba all’egiziano perforandogliela. Ma l’egiziano non si ferma e continua a colpirlo. Solo un secondo colpo, sparato all’inguine dell’egiziano, riuscirà a fermarlo. Intanto arrivano la Volante di Monza e i carabinieri. L’egiziano, portato all’ospedale San Raffaele di Milano, è ricoverato in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. L’agente, medicato all’ospedale San Gerardo di Monza, è stato dimesso con 30 giorni di prognosi per quattro costole rotte e una frattura cranica. L’egiziano è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, e tentata rapina: avrebbe infatti anche tentato di strappare la pistola al poliziotto.