Rapinatori seriali armati di kalashnikov: in tre finiscono a processo

Il colpo più violento una rapina alle Poste a Sesto San Giovanni dove la gazzella dei carabinieri venne crivellata di colpi di kalashnikov e i militari vennero salvati dai vetri antiproiettile di Stefania Totaro

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Seregno (Monza), 20 novembre 2014 - V.A., 46 anni, A.C., 47 anni e A.S., 49 anni, si sono presentati all'udienza preliminare davanti al giudice del Tribunale di Monza Claudio Tranquillo per rispondere a vario titolo di tentato omicidio, rapina, detenzione e porto abusivi di armi, resistenza a pubblico ufficiale. I primi due hanno chiesto di venire processati con il rito abbreviato, che verrà celebrato il 21 gennaio, mentre il terzo (già condannato per armi e imputato solo di 2 rapine) ha chiesto di patteggiare la pena. Lo scorso febbraio il terzetto di rapinatori è stato raggiunto in carcere da un'ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm monzese Donata Costa e firmata dal gip monzese Giovanni Gerosa. Sette le rapine contestate in provincia di Milano e Lecco, in provincia di Monza un assalto commesso il 26 febbraio 2013 al supermercato Iperal di Seregno dove 2 malviventi armati di kalashnikov e pistola e con i volti coperti da maschere in lattice avevano fatto irruzione all'orario di chiusura e si erano fatti consegnare dai commessi l'incasso di 5 mila euro, raggiungendo poi il terzo complice che li attendeva in auto all'esterno.

Il colpo più violento una rapina alle Poste a Sesto San Giovanni dove la gazzella dei carabinieri venne crivellata di colpi di kalashnikov e i militari vennero salvati dai vetri antiproiettile. A.S. era stato arrestato nel marzo del 2013. Nel suo appartamento a Quarto Oggiaro, Milano i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno trovato 3 fucili d'assalto Ak47 modificati, caricatori, pistole, maschere in lattice, nasi finti e parrucche. I carabinieri però non stavano indagano solo sulle rapine, ma su un omicidio. Quello di Ivano Casetto, pregiudicato di 48 anni ucciso la notte di Sant'Ambrogio del 2012 a Milano per questioni di droga e perchè sospettato di essere un confidente della polizia. Un colpo in testa sparato con una pistola calibro 45. La stessa arma recuperata poi nel covo milanese della banda. Tra le altre rapine commesse, una in un supermercato a Nibionno dove un carabiniere venne sfiorato da un proiettile, un'altra ai danni di una guardia giurata a Bollate, rapinata di pistola e giubbotto antiproiettile.