Profughi, ultimi arrivi: a Monza si monta un’altra tenda

In Brianza un centinaio di migranti in più in un mese

Le tende a Monza

Le tende a Monza

Monza, 5 luglio 2015 - Di più è  impossibile farcene stare. In pochi giorni la capienza del centro di prima accoglienza di via Spallanzani, messo a disposizione dal Comune di Monza come ‘hub’ dei profughi in arrivo, è stata raddoppiata.

Accanto ai 25 posti letto interni, ricavati nell’ex scuola materna utilizzata nei mesi più freddi dell’anno come rifugio per i senzatetto, sono state allestite le tende della Protezione civile provinciale per un totale di altri 28 posti.

Alle tre tende da sette posti ciascuna già montate, nelle ultime ore se n’è aggiunta infatti una quarta per rispondere alle ultime richieste della Prefettura di fronte ai nuovi arrivi. In due settimane sono state accolte in Brianza altre 53 persone, 36 ne sono arrivate in un giorno solo e per il futuro sono attesi nuovi arrivi, anche se non nelle prossime ore.

"Abbiamo ampliato di quel poco che si poteva la capienza del centro aggiungendo una tenda in una parte del giardino un po’ più ampia. Abbiamo anche aggiunto i bagni esterni - spiega Cherubina Bertola, vicesindaco di Monza e assessore alle Politiche sociali -. In questo momento al centro di via Spallanzani abbiamo 53 persone. Questa è la nostra capienza massima, che abbiamo confermato alla luce degli ultimi arrivi della settimana".

L’emergenza colpisce anche una zona del Nord Italia che finora si è potuta permettere un’accoglienza dignitosa e non traumatica per il territorio (800mila abitanti), grazie alla politica dei piccoli gruppi di migranti ‘spalmati’ su 23 diversi Comuni.

Un problema non di accoglienza nel medio periodo, ma di difficoltà nell’affrontare gli arrivi a caldo. La Brianza infatti può contare su un centinaio di posti per chi arriva e deve affrontare le prime incombenze mediche e burocratiche (dalla formalizzazione della domanda di asilo agli screening sanitari) solo nei due hub di Monza e di Limbiate, quest’ultimo da poco reso disponibile dalla Provincia proprio sull’onda dei nuovi sbarchi.

Ne servirebbe un terzo, ma non è stato ancora individuato, anche se molti occhi puntano all’ex ospedale di Vimercate, di proprietà regionale. Intanto gli arrivi continuano. Rispetto al dato consolidato un mese fa di 431 persone accolte (su 896 arrivati dal marzo 2014 a oggi), i migranti nelle ultime settimane sono saliti a quota 530, un centinaio in più.

"Per la prossima settimana, o meglio le prossime 48-72 ore, non sono previste altre emergenze, ma il problema resta quello di capire come attrezzarsi per il futuro", spiega il presidente della Provincia, Gigi Ponti.

" Il nostro obiettivo è riuscire a continuare a lavorare col criterio della distribuzione dei nuovi arrivati a piccoli gruppi. L’idea è di aumentare il numero dei Comuni disponibili all’accoglienza", continua Ponti, che torna a lanciare l’appello ai 55 sindaci della Brianza perché tutti facciano la loro parte.

"Il problema è legato soprattutto alla prima accoglienza, poi per fortuna c’è un po’ di turn over. La Prefettura sollecita la disponibilità di tutti e io credo che bisogna mettercela. La Provincia lavora coi Comuni ma anche la Regione deve fare la sua parte - è la conclusione -. Alla prima occasione chiederemo che anche loro la facciano".