Ucciso a fucilate nei boschi di Cavenago Brianza. I due killer dietro le sbarre

Delitto per droga. Presi nel Cremasco di Pier Giorgio Ruggeri

Risolto il giallo dell’omicidio avvenuto fra i boschi di Cavenago (Newpress)

Risolto il giallo dell’omicidio avvenuto fra i boschi di Cavenago (Newpress)

Cavenago (Monza e Brianza), 29 gennaio 2015 - Due persone di Moscazzano, nel Cremasco, sono da martedì dietro le sbarre con l’accusa di omicidio. I due sono stati arrestati dai carabinieri di Monza. Il primo, un 28enne, è stato prelevato dai militari presso l’azienda nella quale lavora; il secondo, che ha 23 anni, presumibilmente da casa sua. Pare che nessuno del paese abbia assistito all’arresto e i carabinieri di Monza, come i colleghi di Crema che hanno assistito all’operazione, si trincerano dietro un silenzio quasi assoluto: «Non possiamo dire nulla. Confermiamo solo che si tratta dell’omicdio di un marocchino avvenuto il 6 novembre nei boschi tra Cambiago e Cavenago Brianza. Domani forse verrà sciolta la riserva e potremo dare tutte le informazioni».

Ma la storia che ha portato in carcere i due cremaschi parla dell’omicidio di uno spacciatore di stupefacenti. La vittima viene trovata la mattina del 6 novembre nel bosco da un cercatore di funghi che avverte i carabinieri. Addosso non ha documenti, ma l’uomo viene identificato per un marocchino di 30 anni noto alle forze dell’ordine per la sua attività di spacciatore. Viene accertato che la morte è avvenuta per dissanguamento dovuto a un colpo di fucile sparato da vicino che lo ha raggiunto al collo.

I militari si mettono subito alla ricerca dei colpevoli battendo le due piste della droga e della rapina. Sembra, infatti certo che la vittima avesse con sé i proventi della vendita di stupefacenti, soldi che non gli sono stati trovati addosso Come i carabinieri siano arrivati a vedere i due cremaschi come gli autori del delitto, al momento non è dato sapere, come non si sa se l’arma del delitto sia stata trovata e, magari, proprio da essa si sia arrivati a identificare i due giovani cremaschi.

Stupore per la vicenda nel paese del Cremasco, dove i due sono evidentemente noti a tutti. Uno dei due lavora presso un’azienda nei pressi del paese e il suo arresto è avvenuto davanti agli occhi dei colleghi di lavoro. Proprio loro avrebbero diffuso la notizia in paese, anche se non vi era certezza sul movente.

L'altro, il più giovane, invece sarebbe stato fermato a casa, davanti ai genitori. Questa mattina i due giovani dovrebbero ricevere la visita in carcere del magistrato che andrà per interrogarli davanti ai loro avvocati e poi deciderà se mantenerli in carcere, come sembra evidente.