Uomo investito e ucciso dal treno ma nessuno se ne accorge

Tragedia e mistero ieri sera sui binari della stazione ferroviaria di Monza. Uno sconosciuto, probabilmente un uomo sulla quarantina, è stato ritrovato infatti cadavere sul ciglio del primo binario, a circa cinquecento metri dalla stazione in direzione Milano di Dario Crippa e Marco Galvani

Il luogo della tragedia (Radaelli)

Il luogo della tragedia (Radaelli)

Monza, 17 settembre 2014 - Tragedia e mistero ieri sera sui binari della stazione ferroviaria di Monza. Uno sconosciuto, probabilmente un uomo sulla quarantina, è stato ritrovato infatti cadavere sul ciglio del primo binario, a circa cinquecento metri dalla stazione in direzione Milano. Inevitabili le conseguenze, con i treni in transito sul primo binario che hanno subito forti ritardi, da un minimo di dieci a un massimo di una settantina di minuti. Tutto è accaduto alle 20.12, quando un convoglio della linea Albairate-Saronno transitando dal primo binario ha urtato il corpo.

«Ho sentito una botta» dirà più tardi il macchinista, che ha proseguito la sua corsa fino a Saronno. Qui nel frattempo era giunta la segnalazione da parte di un secondo convoglio che transitando dal secondo binario aveva avvistato il cadavere. Sul posto sono subito intervenuti gli agenti del Commissariato di Polizia di Monza, i colleghi della Scientifica e della Polfer, un’automedica e un’ambulanza inviate dal 118, mentre il treno di ritorno da Saronno si fermava a Seregno per effettuare un primo controllo sul convoglio.

Due le ipotesi sulla dinamica: lo sconosciuto, in condizioni ovviamente irriconoscibili e privo di documenti, potrebbe essere stato urtato da un treno in transito sul primo binario oppure essere stato colpito di rimbalzo da un convoglio sul secondo binario. L’analisi dei treni passati martedì sera da quella zona potrebbe aiutare a capire qualcosa di più. Aperte anche due piste sulla morte dello sconosciuto: suicidio o incidente. Nel secondo caso, si valuta anche la provenienza dell’uomo: vicino all’area dell’impatto sorge infatti la Fossati e Lamperti, ex azienda tessile divenuta rifugio di disperati e senza tetto. La vittima potrebbe essere dunque un clochard, italiano o straniero, che mentre era diretta a piedi verso l’ex fabbrica per trascorrervi la notte è stata urtata fatalmente da un convoglio.