Anziano morto in casa: giallo a Macherio. E il pm fa riesumare la salma

Voleva interrogare l’anziano, il cui figlio era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e allontanato dal genitore, ma ha scoperto che l’ottantenne è morto per un malore avuto in casa, dove il figlio è nel frattempo tornato. Il sostituto procuratore monzese ha quindi deciso di vederci chiaro chiedendo e ottenendo la riesumazione della salma di Stefania Totaro

La Procura di Monza ha deciso di vederci chiaro sul decesso dell’anziano

La Procura di Monza ha deciso di vederci chiaro sul decesso dell’anziano

Macherio (Monza), 17 dicembre 2014 - Voleva interrogare l’anziano, il cui figlio era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e allontanato dal genitore, ma ha scoperto che l’ottantenne è morto per un malore avuto in casa, dove il figlio è nel frattempo tornato. Il sostituto procuratore monzese Stefania Di Tullio ha quindi deciso di vederci chiaro nella vicenda del decesso di Giovanni Battista Recchia, pensionato di 82 anni di Macherio, chiedendo e ottenendo dal gip del Tribunale di Monza la riesumazione della salma dell’anziano già tumulata nel cimitero cittadino. Il corpo verrà sottoposto ad autopsia per verificare se davvero la morte sia avvenuta per cause naturali, come del resto dichiarato dai medici dell’ospedale dove l’uomo è stato ricoverato dopo avere avuto il malore. Per fare eseguire l’autopsia sul corpo dell’ottantaduenne il pm ha dovuto iscrivere nel registro degli indagati il figlio del pensionato, un cinquantunenne.

Un atto dovuto, a garanzia dei diritti di difesa dell’indagato che, se lo ritiene, può nominare un proprio consulente per assistere all’autopsia. Dal canto suo, il figlio della vittima si dice tranquillo che non c’è nessun giallo dietro la morte di suo padre. Il cinquantunenne era stato allontanato dal padre ma, dopo alcuni mesi, è tornato a casa per problemi economici e il genitore l’ha accolto nella sua abitazione di Macherio, nonostante l’autorità giudiziaria avesse disposto il contrario. Secondo una prima ricostruzione degli ultimi giorni di vita di Giovanni Battista Recchia, l’ottantaduenne aveva già accusato problemi di respirazione il pomeriggio di domenica 31 novembre scorso, quando si trovava in un bar di Macherio con altri conoscenti della sua età ed era stato riaccompagnato a casa. Il lunedì seguente, mentre si trovava a casa, il malore. È stato il figlio ad allertare il 118 segnalando che il padre si era sentito male e a farlo trasportare all’ospedale, dove il pensionato era stato ricoverato ma i medici non erano riusciti a salvarlo.

I medici avevano dato il via libera alla restituzione della salma al figlio, non evidenziando evidentemente alcun sospetto sulle cause del decesso dell’anziano e tantomeno segni particolari sul corpo che potevano fare ipotizzare una precedente colluttazione o episodi di violenza. Un paio di giorni dopo si sono tenuti i funerali di Giovanni Battista Recchia, che è stato tumulato nel cimitero di Macherio. Una tomba che ora è stata riaperta per volere della Procura di Monza. Se l’autopsia sul corpo dell’anziano, così come è prevedibile, dovesse confermare che il suo decesso è avvenuto per cause naturali, l’ottantaduenne potrà tornare a riposare in pace e suo figlio togliersi di dosso l’alone di sospetto che adesso lo ricopre. Altrimenti la Giustizia farà il suo corso, come per quanto riguarda la vecchia accusa di maltrattamenti, che sarà vagliata dal pm anche se la presunta vittima non c’è più.

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