Modena, incidente mortale in autostrada. Limbiate piange Evangelista Flammini

La vettura, guidata dalla moglie, ha sbandato finendo poi travolta da altre auto di Sonia Ronconi

La vettura dopo il drammatico incidente

La vettura dopo il drammatico incidente

Limbiate (Monza), 31 luglio 2014 - Il 59enne Evangelista Flammini è morto in un incidente stradale ieri mattina alle 5.30 all’altezza di Modena sull’autostrada A1, in direzione Milano. Alla guida della Ford Focus c’era la moglie 63enne Elena. Forse la causa è stata la pioggia battente, forse una distrazione, ma la moglie ha perso il controllo della vettura ed è stata colpita violentemente da un altro mezzo. 

La coppia stava tornando verso casa in autostrada, forse rientrava dalle vacanze, quando è entrata in collisione con una Fiat Punto sulla prima corsia tra Modena sud e il bivio con l’A14. Quando la vettura ha sbandato auto è finita sulla quarta corsia, contro il new-jersey: a questo punto la Focus è stata colpita violentemente da un’Alfa Romeo il cui conducente non ha potuto fare nulla per evitare l’impatto. E’ per questa forte carambola che sarebbe morto il 59enne: la parte laterale della macchina proprio dove era seduto l’uomo risulta distrutta. La moglie che era al volante è rimasta ferita, è stata ricoverata all’ospedale Maggiore di Bologna ma non corre pericolo di vita. L’incidente ha anche coinvolto altri due veicoli, tra cui un furgone, colpito da detriti.

Feriti anche una bambina di 11 anni, un 28enne e un 50enne, tutti portati al Maggiore con fratture e lesioni non gravi. Alle 8.15 per la polizia di Bologna si registravano 8 chilometri di coda in direzione di Milano. La coppia residente a Limbiate e ha due figli maschi. Uno sposato l’altro vive ancora con loro al villaggio del Sole. «Conosco molto bene la famiglia – spiega il sindaco Raffaele De Luca che è anche il loro medico curante —. Lui è invalido da molto tempo. Fortunatamente la moglie è infermiera a Desio, sino a pochi mesi fa che è andata in pensione, ma lo ha sempre seguito lei. Negli ultimi tempi non l’ho più visto perché si era aggravato e faticava anche a camminare. Gli erano subentrate diverse patologie. Quindi i rapporti erano con la moglie che veniva a ritirare le ricette. Ma negli anni addietro lo vedevo e come ogni brava persona si raccontava a modo suo. Sono dispiaciuto nell’apprendere quanto è accaduto. La moglie — conclude De Luca — ha dedicato la sua vita al marito e alla sua famiglia». 

di Sonia Ronconi