Giovedì 9 Maggio 2024

La metropolitana di Monza? Brianzola solo sulla carta. In realtà terminerà a Figino

Il comitato promotore: il sindaco batta i pugni di Monica Guzzi

Metropolitana (Radaelli)

Metropolitana (Radaelli)

Monza, 25 novembre 2014 - La metropolitana di Monza potrebbe non arrivare mai nel capoluogo della Brianza, ma puntare in direzione diversa e finire a Settimo e Figino. Non è uno scherzo o un gioco di parole, ma una realtà che rischia di trasformarsi in una beffa. Sui documenti ufficiali infatti la linea 5 si chiama «Monza Metropolitana» e ha l’obiettivo di collegare la città brianzola alla stazione ferroviaria Garibaldi di Milano nell’ambito dei «sistemi urbani prioritari» promossi, e in parte finanziati, dallo Stato. A rivelarlo è il comitato San Fruttuoso 2000, che ha lanciato una petizione per portare la linea lilla da Bignami a Bettola e di qui a Monza, Muggiò e Lissone.RADAELLI -Monza metropolitanaMILANO ARCHIVIO metro metropolitana treno banchin aFOTO NEWPRESS per galliani galliani MILANO - 20/02/2012 - GUASTO METRO - DISAGI PER I PASSEGGERI IN METROPOLITANA PER GUASTO ALLO SCAMBIATORE FERMATAPASTEUR - UNA PERSONA COLTA DA MALORE IN STAZIONE DUOMO - LINEA ROSSA - FOTO DOSI/NEWPRESS

Un’iniziativa che in pochi giorni ha portato a oltre mille firme e all’adesione, oltre che di numerosi esponenti della maggioranza di Lissone, anche del sindaco di Monza Roberto Scanagatti, che ha lanciato il sasso alla Regione chiedendo al governatore Maroni di inserire il progetto nella pianificazione lombarda. Proprio il comitato ha rivelato l’amara curiosità: «La denominazione di Monza Metropolitana compare sul protocollo d’intesa originario del 1999 e sulle delibere di finanziamento del Cipe per le tratte Garibaldi-Zara e Zara-Bignami, indicati come passi progressivi per la realizzazione del collegamento tra Milano-Garibaldi e Monza. In 15 anni, la metropolitana è stata tracciata sulla carta infinite volte, inserita in centinaia di documenti, citata su giornali e siti web migliaia di volte. Ma, chissà perché, quegli Enti che hanno diffuso le notizie l’hanno dapprima limitata ad una ipotesi molto vaga e futura sino a Bettola, a sud di Monza (dove farebbe incrocio con la M1). Poi, qualcuno si è inventato un ramo che da Garibaldi va verso San Siro, e oggi c’è il tentativo di stravolgere il progetto e di scippare questa linea alla nostra città estendendola invece verso il nord-ovest urbano di Milano, da San Siro fino a Settimo e Figino».

La notizia è emersa in Parlamento, dove il deputato leghista Paolo Grimoldi, monzese, ha presentato un’interrogazione. Giovedì scorso il governo ha risposto attraverso il sottosegretario Umberto De Caro. Secondo quest’ultimo per il prolungamento della M5 avrebbe la precedenza la tratta verso Figino perché in quella zona sarebbe già stata identificata l’area per la realizzazione del deposito treni. «Lo spazio per un eventuale deposito è da tempo identificato e presente sui documenti ufficiali anche a Bettola, in territorio del Comune di Monza - protesta il comitato -. È singolare che il ministero delle Infrastrutture consideri questo aspetto determinante per compiere una scelta di trasporto pubblico di così rilevante importanza in barba agli accordi presi con i Comuni, alla valutazione sui movimenti origine-destinazione delle persone, agli studi e ai pareri degli esperti, oltre alle valutazioni su mobilità e trasporto pubblico fatte da Stato e Regione».

Intanto Isabella Tavazzi, portavoce del comitato, lancia un appello al sindaco Scanagatti perché Monza alzi la voce. «Abbiamo apprezzato i nuovi passi che il sindaco ha compiuto nei confronti della Regione per sollecitare sia la realizzazione della M5 da Bignami a Bettola, sia la progettazione da Bettola fino a Villa Reale e Ospedale a nord di Monza. Siamo però in una situazione allarmante che richiede molto di più. È ora che Monza, stanca di essere presa in giro, batta i pugni sul tavolo e si chiarisca innanzitutto presso il ministero delle Infrastrutture, ma anche con il Comune di Milano».

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