Monza, guerra fra pusher in centro

Nigeriani si inseguono armati di cocci di bottiglie, un ferito

Carabinieri al lavoro

Carabinieri al lavoro

Monza, 25 maggio 2016 - Ragazzi che corrono, altri che li inseguono. Mulinare di bottiglie, qualcuna che viene spaccata sul marciapiede per procurarsi un’arma, cocci di vetro che tagliano, fuggitivi e inseguitori che addirittura saltano sui tetti delle auto in coda al semaforo. Via Manzoni, via Passerini, via Cavallotti. Largo Mazzini, Corso Milano, stazione ferroviaria. Scene da guerriglia martedì intorno alle 19. Urla, sangue, paura, sguardi esterrefatti. Testimoni che raccontano: «Mi sembrava di assistere a una scena da guerra civile». E ancora: «Ho chiamato subito il 112 per dare l’allarme, e ho scoperto che non ero il primo». «Tanta gente come me ha visto tutto...». Cos’è successo martedì fra via Manzoni e la stazione ferroviaria? È davvero scoppiata una guerra fra bande, con dinamiche viste solitamente - e le zone lo confermano - soltanto quando a parlare sono la droga e il suo commercio? Per il momento, le indagini sono in corso e rigorosamente sotto copertura. I carabinieri in particolare si stanno occupando del caso, ma è chiaro che si sono subito passati la voce con i «cugini» della polizia. Negli ultimi mesi le operazioni delle forze dell’ordine contro lo spaccio di sostanze stupefacenti sono state parecchie e coronate da successi, per quanto effimeri possano risultare in questo settore. I poliziotti agli ordini del vicequestore Angelo Re in particolare stanno effettuando controlli su controlli e arresti: gli spacciatori, marocchini e tunisini in particolare, cadono come mosche, pronte però subito a rialzarsi, fra detenzioni in carcere risibili e nuove leve pronte a sostituire chi è costretto a fermarsi un giro. Come a rimpiattino i gruppi di spacciatori si spostano così passo passo sull’onda dei controlli: Villa Reale, piazza Castello, stazione ferroviaria, giardinetti di via Azzone Visconti, piazza Diaz (ma qui occhio anche ai sudamericani, aspiranti Latin Kings o meno), giardinetti del Nei in via Enrico da Monza (ieri l’ultima denuncia). E poi - il giro ricomincia - di nuovo via Boccaccio, nel cui sottopasso mesi fa a un marocchino era stata rifilata una coltellata. E adesso ecco la rissa fra nigeriani scoppiata martedì. Un ragazzo di 27 anni è l’unico testimone rimasto in mano ai carabinieri della Compagnia di Monza guidata dal maggiore Enrico Vecchio: ferite al braccio (per fortuna lievi) da coccio di bottiglia, medicate al pronto soccorso. Gli almeno altri due connazionali che erano con lui sono spariti. Sembra però che a contendersi il territorio fossero una decina, divisi in due gruppi. Forse per una questione di droga? Non è da escludersi se è vero quanto racconta qualche testimone, che cioè attorno alle fermate degli autobus sotto i portici del teatro Manzoni si sarebbero insediati nuovi spacciatori nigeriani, a volte con documenti di richiesta di asilo come rifugiati politici in mano. Ma questa, forse, è solo una maldicenza. Perché pusher nigeriani - almeno finora - non se ne sarebbero ancora visti in città (uno solo dicono le cronache). O, almeno, non ne sono stati ancora scoperti.