Mercoledì 24 Aprile 2024

Maroni: "Renzi penalizza Monza per portare il Gp al Mugello"

"Questa non è una svista ma una decisione consapevole, incomprensibile e dannosa per tutti". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha appena avuto la conferma che nemmeno nel maxi emendamento alla Legge di Stabilità c’è traccia di Monza e del piano di rilancio del Parco e dell’Autodromo di Marco Galvani

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni

Monza, 21 dicembre 2014 - «Questa non è una svista ma una decisione consapevole, incomprensibile e dannosa per tutti». Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha appena avuto la conferma che nemmeno nel maxi emendamento alla Legge di Stabilità c’è traccia di Monza e del piano di rilancio del Parco e dell’Autodromo. Il Pirellone aveva chiesto di detassare l’operazione con la quale intendeva entrare in comproprietà con il Comune di Milano e il Comune di Monza (con la ripartizione a un terzo) nel comparto del Parco e dell’Autodromo. Un trasferimento a costo zero per il Governo che «avrebbe dovuto semplicemente rinunciare a incassare una decina di milioni di euro che comunque non incasserà mai perché senza l’ok l’operazione non la posso fare». Eppure l’esenzione fiscale era già stata autorizzata per il trasferimento delle quote Asam dalle province di Monza e Milano alla Regione. Questa volta, invece, «hanno dato uno schiaffo a Monza innanzitutto» perché adesso «diventa tutto maledettamente complicato». E «a questo punto mi viene da pensare che sia una strategia del premier Renzi per portare al Mugello il Gran premio di Formula Uno».

In ogni caso «cercheremo di capire se è possibile trovare un’altra soluzione», auspica Maroni. Il suo assessore a Casa, Housing sociale, Expo e internazionalizzazione delle imprese, Fabrizio Sala, è già mobilitato: «Davanti all’assordante silenzio e menefreghismo di Renzi verso Monza e la Brianza, convocherò nei prossimi giorni gli attori principali del territorio per valutare insieme se esistono strade alternative percorribili per dare concretezza al protocollo sottoscritto da Regione Lombardia e Comuni di Milano e Monza. Il Gran premio non può essere sacrificato sull’altare profano di Renzi». Il piano di azione per Parco e Autodromo con conseguente rilancio del Gp d’Italia di F1 prevederebbe un intervento del Pirellone per circa 20 milioni di euro. Soldi di vitale importanza per il circuito. Tutti ne sono sempre stati consapevoli, tanto che il governatore Maroni e i sindaci di Milano e Monza, Giuliano Pisapia e Roberto Scanagatti, avevano firmato una lettera con cui chiedevano al Presidente del Consiglio di defiscalizzare il passaggio di proprietà per evitare il pagamento della tassa di registro, condizione indispensabile per garantire le risorse necessarie all’attuazione del piano.

«In Commissione Bilancio - ricostruisce Sala - era stato presentato da alcuni senatori uno specifico emendamento su questo tema, non recepito però dalla stessa Commissione. Ora Renzi recupera nel maxi emendamento molti degli emendamenti non recepiti in Commissione, ma ignora completamente Monza e la Brianza». E anche se il primo cittadino di Monza, Roberto Scanagatti, risponde allo schiaffo ricevuto dal «suo» Governo con l’ottimismo di chi è convinto che tanto «ci sarà un’altra occasione», il dato di fatto è che l’Autodromo non potrà fare i conti con il sostegno della Regione. Almeno per i prossimi mesi. Proprio quelli in cui avrebbe, invece, avuto più bisogno di aiuto dovendo pianificare il proprio futuro e garantire a Bernie Ecclestone la solidità e il rilancio con cui è stato tranquillizzato negli ultimi due Gran premi.

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