Ivan Capelli, presidente Aci Milano: "Ecclestone provoca Troveremo l’intesa per il futuro del Gp"

Milanese classe 1963, ex pilota di Formula Uno arruolato dalla Ferrari nel 1992 al fianco di Jean Alesi, 93 Gran premi sulle spalle, Capelli con Monza ha sempre avuto un forte legame affettivo e sportivo: "Monza è unica, Monza ha la storia del motorsport impressa sull’asfalto e non può mancare dal futuro della Formula Uno" di Marco Galvani

Ivan Capelli

Ivan Capelli

Monza, 27 luglio 2014 - «Conosco Ecclestone da una vita, e anche da quando ho smesso di correre continuo a vivere il paddock della Formula Uno. Ormai ho capito come porta avanti le trattative, provoca un po’ ma poi un accordo si trova». Milanese classe 1963, ex pilota di Formula Uno arruolato dalla Ferrari nel 1992 al fianco di Jean Alesi, 93 Gran premi sulle spalle, Capelli con Monza ha sempre avuto un forte legame affettivo e sportivo. Oggi ancora più importante perché è diventato presidente dell’Automobile club di Milano che della Sias è proprietario. «Non entro nel merito del precedente contratto tra la Fom e l’Autodromo ma certamente è sempre possibile fare di meglio e trovare un accordo che risulti vantaggioso per le parti. Ci vuole pragmatismo e determinazione e se il circuito torna a essere interessante gli accordi si chiudono con più facilità», è convinto Capelli. Sia chiaro, «non dico che sia facile ma arriveremo a settembre con le idee chiare per avviare il dialogo del compromesso che non sia mero valore economico ma fondato anche su un progetto serio». «Monza è unica, Monza ha la storia del motorsport impressa sull’asfalto e non può mancare dal futuro della Formula Uno - lo spot di Capelli - ma oggi non basta più. Oggi ha bisogno di trovare altre gare a cominciare da quelle perse. E non sarà semplice come sarebbe stato mantenerle perché i competitor sono agguerriti». Ci sono anni di immobilismo da recuperare. Per questo «credo che una persona come Andrea Dell’Orto alla presidenza dell’Autodromo sia il primo passo nella giusta direzione». Ma l’ex ferrarista non nasconde che «con Stefano abbiamo parlato». Stefano è Domenicali, simbolo del Cavallino Rampante in Formula Uno, capo del team prima della rivoluzione decisa dal presidente Montezemolo. «Da parte sua - assicura Capelli - c’è stata una apertura alla possibilità di contribuire alla rinascita del circuito. Avrà sicuramente delle offerte molto allettanti sia da un punto di vista economico sia professionale e quindi sarà importante riuscire a trovare la forma migliore per accontentare tutti. Credo che la sua grande esperienza e il suo equilibrio potrebbero essere utili a stabilizzare il presente e il futuro di Monza». In Autodromo si accontenterebbero «anche solo di una presenza sporadica». Nei corridoi di corso Venezia, ma soprattutto negli uffici della Sias l’ipotesi di una consulenza non trova credito almeno quanto la prospettiva di vedere Domenicali nel Consiglio direttivo della società che gestisce il circuito.

Per il momento nulla è stato deciso. Se ne riparlerà a settembre. Martedì si insedieranno ufficialmente i componenti del nuovo Cda dell’Aci Milano, ovvero il presidente Ivan Capelli, Enrico Radaelli, Pietro Meda e Marco Coldani. Contestualmente - viste le dimissioni di Carlo Edoardo Valli un anno prima della scadenza naturale del mandato - Andrea Dell’Orto verrà nominato presidente della Sias, il cui Consiglio sarà composto, almeno fino al luglio 2015, da Fabrizio Turci (con la carica di amministratore delegato) e da tre dipendenti dell’Automobile club di Milano. Sa bene, Capelli, che su Domenicali potrebbe contare, eventualmente, quasi nei ritagli di tempo ma «se Stefano domani mattina mi chiedesse le chiavi dell’Autodromo, io gliele consegnerei senza pensarci un attimo».  

marco.galvani@ilgiorno.net