Esondazione del Seveso, colpa della Regione: paghi i danni

Bovisio, ecco come ottenere il risarcimento. Il Tribunale delle acque ha condannato il Pirellone, custode del fiume

La Regione dovrà pagare oltre 26mila euro per i danni a una coppia

La Regione dovrà pagare oltre 26mila euro per i danni a una coppia

Bovisio Masciago (Monza Brianza), 1 luglio 2016 – Ci sono voluti due anni ma il tempo ha dato loro ragione. La Corte di Appello di Milano in funzione di Tribunale regionale delle Acque pubbliche ha condannato Regione Lombardia al risarcimento dei danni provocati ad una famiglia di Bovisio Masciago dopo l’esondazione del Seveso dell’8 luglio 2014. Quel giorno, una massa d’acqua fangosa si era riversata nel giardino dell’abitazione in via Forlanini, sullo scivolo d’ingresso e all’interno dell’immobile, sfondando la basculante a motore che chiude l’apertura del garage. E se per un giorno intero era stata utilizzata una pompa di aspirazione per rimuovere il fango, a conti fatti la famiglia ci aveva rimesso la basculante a motore danneggiata, la caldaia, alcuni mobili, due autovetture e due motociclette. Oltre all’interno locale completamente rovinato, con porte sfondate e crepe nei muri e un impianto d’allarme fuori uso, libri, mobili, biciclette, spartiti, dischi e pianoforte.

Fattura dopo fattura, la famiglia aveva dovuto spendere migliaia di euro per ripristinare il locale. Dopo aver atteso risposte da parte del Comune su ipotetici risarcimenti, il figlio, avvocato di professione, aveva deciso di rivolgersi al Tribunale delle Acque, prima per un accertamento preventivo per verificare di chi fosse la responsabilità di quanto accaduto, se della Regione o del Comune. Poi aveva avviato una causa di merito contro Regione Lombardia quale ente titolare della funzione di polizia idraulica e custode del torrente Seveso. La sentenza, pubblicata la settimana scorsa ha dato ragione alla coppia di Bovisio.

«La Regione – si legge – per andare esente da responsabilità avrebbe dovuto dimostrare di avere posto in essere ogni misura necessaria a contenere lo sfogo delle acque, avrebbe dovuto allegare di aver predisposto ogni cautela possibile per scongiurare il danno, avrebbe dovuto dimostrare di aver fatto quanto possibile per mantenere l’efficienza idraulica del torrente». E ancora: «All’epoca erano già accaduti numerosi episodi di straripamento del torrente Seveso ed era quindi compito di chi ne era custode adottare difese strutturali idonee». La Corte di Appello ha quindi condannato la Regione ad un risarcimento di 26491,62 euro oltre rimborso spese legali per circa 19mila euroNon è stata invece riconosciuta alla famiglia la richiesta di danni morali per 15mila euro e per danni esistenziali per 9mila euro.