Travolge cinque auto e scappa: morto 15enne. L’attesa infinita sul campo dei sogni di Elio, poi il dramma

Sull’asfalto, nel luogo dell'incidente, la borsa della squadra di calcio: gli avversari l'avevano vista, un tragico presentimento

 L'incidente dove ha perso la vita il ragazzo

L'incidente dove ha perso la vita il ragazzo

Monza, 23 marzo 2015 - "Elio era un ragazzo a dir poco splendido. Elio era il sorriso e la voglia di vivere". Omar Bartolotta regge a stento il dolore. Elio Bonavita lo conosceva bene. Omar è il direttore tecnico della squadra dei Giovanissimi de La Dominante.

Lui e gli altri agazzi lo aspettavano al campo, lì in via Ramazzotti, per la partita contro la Luciano Manara di Barzanò. Era strano che non fosse ancora arrivato: "Quando sono arrivati i giocatori della squadra ospite ci hanno raccontato di aver visto un incidente e di aver notato, appoggiato sull’asfalto, un nostro borsone". Omar ricostruisce quegli interminabili minuti prima di avere la tragica conferma. Elio era rimasto coinvolto in quello schianto mentre in macchina con la mamma Nunzia Minichini stava andando a giocare a calcio, "la sua passione".

Ormai erano arrivati. La svolta a sinistra da viale Brianza in via Ramazzotti, ancora poche centinaia di metri, ed Elio avrebbe indossato la maglia numero 4 da centrocampista centrale. Invece si è fermato tutto a quell’incrocio. Un Suv grigio chiaro che non rispetta la precedenza e costringe un’auto (una Evoque) a sterzare bruscamente e invadere la corsia opposta proprio mentre la C1 di Elio e sua mamma si preparavano a svoltare. Un frontale violento. La C1 che carambola contro altre due auto - una Ford Fiesta e un’Alfa 156 - e piomba sull’aiuola che divide la carreggiata dalla pista ciclabile mentre il Suv grigio sgomma via senza fermarsi e l’Evoque finisce contro una Renault Megane.

Per Elio la corsa al San Gerardo è inutile. La mamma Nunzia viene portata in coma al Niguarda, altri tre automobilisti feriti. Sul luogo dello schianto rimangono i vigili e i carabinieri. Sono loro a sorreggere Corrado quando arriva, ancora in pantaloncini e maglietta per una gara di atletica che avrebbe dovuto correre. Lo portano al San Gerardo, dal figlio.

"Una famiglia di sportivi, anche il fratello di Elia, Simone (11 anni), è un campioncino, gioca nelle giovanili dell’Inter - continua Bartolotta -. Elio veniva al campo sempre col sorriso, difficilmente mancava gli allenamenti, dava sempre il cento per cento dentro e fuori lo spogliatoio. Impeccabile e poi di talento, tanto che gli siamo stati dietro fin da quando giocava nella Cosov". Elio fino a dicembre era nella rosa della squadra di Villasanta. Viveva lì con la sua famiglia. A Monza ci veniva tutti i giorni per andare a scuola, al primo anno dell’istituto tecnico Mosè Bianchi. "A dicembre siamo riusciti a portarlo qui e con il suo modo di fare si è subito integrato con il resto del gruppo"». Quegli stessi ragazzi che ieri non hanno giocato. Come del resto sono state annullate tutte le partite della giornata su richiesta del direttore sportivo Mauro Sala: "a società è colpita duramente e si stringe tutta attorno alla famiglia di Elio. I ragazzi sapranno ricordarlo, giocheremo per lui, magari conquistando la salvezza in campionato per potergliela dedicare".