Educazione sessuale a scuola, lite a Desio

Mamma scrive per protesta: "Questi temi spettano alle famiglie". La dirigente: "Informarsi prima di etichettare"

Polemiche sulle lezioni di affettività

Polemiche sulle lezioni di affettività

Desio (Monza e Brianza), 26 maggio 2016 - Il progetto "affettività" alle elementari. Giusto o sbagliato? A Desio i corsi stanno suscitando un polverone di polemiche.

A innescare la miccia una mamma della primaria del comprensivo Tolstoj che ha scritto una lettera di protesta, indirizzata al portale dell’associazione ProVita Onlus, "che vuole promuovere i valori della vita e della famiglia". Una lettera incentrata sul percorso di 3 incontri promosso dalla scuola, intitolati: "L’imbarazzo – il disagio per il mio corpo che cambia", "Come il mio corpo cambia e cambierà" e "Il concepimento e la gravidanza", tenuti da alcune professioniste.

"A mia figlia di quinta elementare, che ha 10 anni - scrive la mamma - vogliono insegnare il concepimento e la gravidanza. Quando ho letto questa circolare dapprima mi sono sentita imbarazzata, poi mi è salita una rabbia indescrivibile. Come si permettono di parlare di questi argomenti così importanti, e in special modo quando si tratta di una bambina! Decido io il momento, il luogo e il modo migliore per spiegare a mia figlia i fatti della vita, secondo il mio modo di pensare e le mie idee".

Parole determinate, quelle della signora: "Rimango basita di fronte allo scempio che stanno facendo della famiglia, ma dov’è finito il rispetto? Perché certe politiche si sentono autorizzate a sminuire la famiglia pretendendo di prevaricarla?", si domanda la mamma, che arriva a definire "vergognosa" l’iniziativa.

"Consideri, la signora - aggiunge il portale Pro Vita - che è fortunata: le hanno chiesto il consenso. Non sempre le scuole rispettano questo che è un obbligo di legge". Consenso che la mamma ha negato. La dirigente Patrizia Ferri, per fare chiarezza si affida a un comunicato: "Spesso certe iniziative vengono ingiustamente criticate senza conoscerne le reali finalità - spiega -. Il pensiero della mamma può essere compreso, ma occorre informarsi prima di etichettare certe proposte che non hanno intenzione di svilire il ruolo della famiglia, ma che mirano a diffondere consapevolezza sui diritti e i doveri della persona".

Sul caso è intervenuta anche Forza Nuova definendo il progetto "Propaganda gender", che la preside respinge con decisione: "Il progetto affettività è in linea con la legge che, come ribadisce il ministro dell’Istruzione, mira ad attuare i principi di pari opportunità, lotta alle discriminazioni, prevenzione alla violenza di genere".

"La scuola - aggiunge la psicologa che ha condotto il progetto - affiancata dalla famiglia, riveste un ruolo nell’ambito dell’educazione affettiva". "L’esperienza da noi vissuta è stata positiva - l’eco di un’altra mamma, favorevole -. Mia figlia è stata entusiasta".