Vimercate, a rischio 219 ricercatori di Nokia

Trattativa sugli esuberi alla svolta: cassa integrazione e dimissioni incentivate, per un anno niente licenziamenti

Preoccupazione tra i dipendenti

Preoccupazione tra i dipendenti

Vimercate (Monza e Brianza), 11 giugno 2016 - Niente licenziamenti. Almeno per un anno. Si punta su cassa integrazione straordinaria, dimissioni incentivate, formazione e ricollocamento. È solo un’ipotesi di lavoro perché non c’è ancora l’accordo su come gestire i 219 esuberi dichiarati dalla Nokia dopo che a gennaio ha inglobato l’Alcatel Lucent, che in Italia occupa quasi 1.200 persone, 800 a Vimercate, tra cui 300 super-ricercatori. Va avanti a tappe forzate la trattativa tra il coordinamento nazionale, i sindacati di categoria e l’azienda. Un nuovo, e forse decisivo, incontro è stato fissato per giovedì.

In mezzo c’è anche il futuro di un pezzo importante dell’industria delle telecomunicazioni in Italia che ha base in Brianza. Nell’ultima delle riunioni convocate dal ministero dello Sviluppo economico, il responsabile risorse umane della Nokia nel Sud Europa, Roberto Orsenigo, ha confermato la volontà di ricorrere a una cassa integrazione straordinaria di un anno per riorganizzazione, accompagnata da attività di formazione. "In aggiunta alla cassa - racconta Umberto Cignoli, delegato sindacale nella fabbrica dei superingegneri di Vimercate - l’azienda intende ricorrere ad uscite incentivate, senza precisare l’ammontare dell’incentivo, e a ricollocazioni interne, attraverso l’Internal Job Market, ed esterne, su cui non ha però presentato piani concreti". Non si conosce al momento il numero dei lavoratori che dovrebbero essere interessati da questa cassa integrazione e manca una tabella con la suddivisione di impiegati e dirigenti inclusi nella lista dei 219 esuberi.

"L’azienda non ha neppure precisato il numero di lavoratori già usciti o ricollocati nei mesi scorsi", spiegano in una nota Fim, Fiom, Uilm, Fistel, Slc e Uilcom, le sigle sindacali dei lavoratori metalmeccanici e delle telecomunicazioni di Cgil, Cisl e Uil. La sforbiciata ai posti di lavoro annunciata ad aprile a Helsinki prevede 100 tagli nello stabilimento Nokia di Cassina De Pecchi, che sarà chiuso e trasferito a Vimercate, e altri 100 nell’ex Alcatel. Il resto toccherà le altre sedi italiane del gruppo. La Nokia vuole fare tutto in tempi rapidi. O attraverso una soluzione condivisa con il sindacato o, in alternativa, se non si arriverà ad un accordo, attraverso scelte unilaterali, che appaiono più drammatiche.I sindacati sperano di convincere i manager della multinazionale finlandese a ridurre gli esuberi, obiettivo che - dicono - si può raggiungere con il rientro di attività ora affidate a consulenti esterni e appalti. Vogliono la rotazione dei lavoratori e un’integrazione economica alla cassa, l’utilizzo di strumenti per favorire l’uscita dei dipendenti prossimi alla pensione e garanzie per coloro che alla fine della cassa integrazione dovrebbero rientrare in azienda. In ballo c’è anche la misura dell’incentivo da dare ai lavoratori che volontariamente decidessero di lasciare l’azienda.