Nokia non licenzia, esuberi in cassa

La multinazionale e i sindacati hanno trovato un’intesa nella notte di venerdì che riduce gli esuberi di Vimercate da 219 a 170

Una manifestazione

Una manifestazione

Vimercate (Monza e Brianza), 16 luglio 2016 - La Nokia e i sindacati hanno trovato un’intesa nella notte di venerdì che riduce gli esuberi da 219 a 170 e manda in soffitta i licenziamenti, sostituendoli con la mobilità volontaria, la cassa integrazione, i ricollocamenti e riqualificazione professionale. L’ipotesi di accordo, perché al momento di questo si tratta, dovrà essere approvata dai lavorati del gruppo nato dalla fusione di Nokia con Alcatel Lucent, e che conta quasi 1.500 dipendenti in Italia. Le assemblee sono state convocate per il 26 luglio. La bozza, sottoscritta al ministero dello Sviluppo Economico al termine di una trattativa non-stop, prevede l’apertura della cassa integrazione per riorganizzazione per un numero massimo di 195 lavoratori.

Di questi già 25 hanno trovato una soluzione grazie alla ricollocazione interna, quindi il numero dei dipendenti in sovrappiù da gestire è sceso a 170. La cassa sarà a rotazione. Le figure professionali meno specializzate si daranno il cambio ogni 4 mesi, gli altri lavoratori resteranno in cassa integrazione per una media di 6 mesi. Nel caso in cui il periodo di cassa superasse i sei mesi scatterebbe un’integrazione salariale di 200 euro al mese. L’accordo da anche il via ad un piano di riqualificazione professionale condiviso con i sindacati, che coinvolgerà tutti i cassaintegrati e punterà alla ricollocazione interna ed esterna.

Per chi decidesse di sua volontà di lasciare Nokia è stato calcolato un incentivo che, con più di 45 anni di anzianità lavorativa, sarà di 26 mensilità. Già fissate le verifiche, a cadenza trimestrale, al Mise. Terminata la cassa integrazione, che scatterà tra settembre e ottobre, le parti torneranno ad incontrarsi: "Nel caso di esuberi residui, cercheranno soluzioni condivise per una gestione non traumatica", racconta Angela Mondellini, segretario generale della Fiom Brianza al termine della trattativa romana. Nei dodici mesi di Cigs l’azienda si impegna al mantenimento di tutte le sedi nonché delle attività di ricerca e sviluppo presenti in Italia, la più importante delle quali è a Vimercate, dove sono impiegate 900 persone, tra cui 350 super-ingegneri impegnati nella ricerca nelle reti di comunicazione ottiche e ponti radio.

"È stato confermato che lo stabilimento Nokia di Cassina de’ Pecchi sarà chiuso entro la fine del 2016 i lavoratori (circa 400) trasferiti a Vimercate", aggiunge Mondellini.

Sull’intesa hanno messo la loro firma i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm, Fistel, Slc e Uilcom, le sigle sindacali dei lavoratori metalmeccanici e delle telecomunicazioni di Cgil, Cisl e Uil.

La Fiom "ritiene positivo aver raggiunto un’intesa che scongiura i licenziamenti, riduce il numero di esuberi, che verranno gestiti in Cigs con un impatto contenuto sul reddito e attraverso percorsi certi di riqualificazione, e garantisce il mantenimento di tutte le sedi durante il percorso dei dodici mesi". Una ventata di ottimismo anche per il futuro: "Ci auguriamo che questa ipotesi sia l’inizio di un nuova stagione di relazioni industriali con un’azienda che negli anni scorsi ha proceduto in maniera unilaterale al licenziamento di oltre cento lavoratori".