Fusione Camere di commercio di Monza e Milano: c’è l’ok del ministero

Il decreto è stato firmato dal ministro Carlo Calenda. Ora l’unico ostacolo alla creazione del nuovo ente è il ricorso al Tar presentato da Cgil, Cisl e Uil Brianza (potrebbe aderire la Provincia)

La sede della Camera di commercio di Monza e Brianza

La sede della Camera di commercio di Monza e Brianza

Monza, 19 ottobre 2016 - Il ministero dello Sviluppo Economico ha dato l’ok all’istituzione della «Camera di commercio Metropolitana di Milano, Monza Brianza, Lodi». Il decreto firmato dal ministro Carlo Calenda, datato 13 ottobre, è da ieri sul sito del Mise. Si chiude così l’iter (anche se c’è pendente al Tar un ricorso presentato da Cgil, Cisl e Ui Brianza) che ha portato all’aggregazione fra le Camere di Monza e Milano.

Il 28 settembre le delibere avevano ottenuto un primo via libera (tecnicamente una “sancita intesa”) dalla Conferenza Stato-Regioni che le aveva quindi trasmesse al Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) per l’ok definitivo. Il 25 luglio, infatti, con 25 voti a favore, due contrari (il rappresentante dei sindacati e quello delle associazioni dei consumatori) e un astenuto, il Consiglio della Camera di Monza aveva detto sì all’accorpamento con Milano (dove alcuni giorni prima il Consiglio si era espresso favorevolmente alla fusione incassando anche il voto del rappresentante dei sindacati).

Dal decreto ministeriale però si apprende qualcosa di più. La nuova Camera di commercio avrà, ad esempio, «sede a Milano, in via Meravigli 9/b e sedi secondarie in Monza, piazza Cambiaghi, 9 e in Lodi, via Haussmann, 11/15». Non solo. «La dottoressa Elena Vasco - si legge nel decreto -, attuale segretario generale della Camera di commercio di Milano, è nominata commissario ad acta con il compito... di avviare le procedure di costituzione del consiglio della nuova Camera di commercio». Un ente che sarà effettivamente operativo da settembre del 2017 quando, decaduti gli attuali consigli di Milano e Monza, si andrà alla nuova elezione degli organi per un’unico ente.

Tutto se il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Lombardia non accoglierà il ricorso dei sindacati. Settimana scorsa infatti Cgil, Cisl e Uil Brianza avevano depositato un’istanza nella quale si chiede la sospensiva delle delibere prese dalle Camere di Milano e di Monza e, in ogni caso, un giudizio di merito con «annullamento» dell’aggregazione giudicata dai sindacati «illegittima».

"Nel caso il Tar concedesse la sospensiva (ci vorrà circa un mese) poi si andrà a sentenza in tempi relativamente rapidi mentre se non sarà concessa occorrerà circa un anno di tempo per avere un verdetto", aveva spiegato il segretario generale della Cisl Brianza, Rita Pavan. Fra i motivi principali del ricorso c’è quella "che le norme prevedono una coincidenza fra l’area metropolitana e i confini della Camera di commercio, non rispettano i nuovi assetti locali che usciranno dal Referendum". Carte bollate che potrebbero trovare un «inaspettato» alleato. Nei giorni scorsi infatti, il capogruppo della Lega, Andrea Monti, ha chiesto ufficialmente alla Provincia di aderire al ricorso dei sindacati. Ora, dopo la firma del decreto ministeriale, non resta che attendere le decisioni del Tar.