Droga, incastrato dal carabiniere: risarcito

Ingiusta detenzione per un trentenne di Desio fermato a Seregno

I carabinieri

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Seregno, 28 giugno 2016 - Centodiecimila euro di risarcimento per l’ingiusta detenzione in carcere. L’otterrà dal Ministero dell’Economia e del Tesoro su decisione della Corte d’Appello di Brescia, B.D., il trentenne di Desio pregiudicato per droga che era stato condannato per un sacchettino di hascisc trovato sulla sua auto. L’uomo sarebbe stato ‘incastrato’ in un complotto ordito da un ex confidente di un maresciallo dei carabinieri di Seregno e dalla ex convivente. Il difensore di B.D., l’avvocato Enrico Natale Colombo, aveva già chiesto la revisione del processo dopo che erano emerse nuove prove che scagionavano l’imputato: l’informatore del maresciallo dell’Arma, dopo essere stato arrestato dai carabinieri, aveva deciso di scrivere nero su bianco una serie di accuse nei suoi confronti per presunti comportamenti non conformi alle regole imposte dalla divisa.

Tra cui anche l’arresto del trentenne di Desio. E anche l’ex convivente dell’uomo ha patteggiato la pena per calunnia e falso nei confronti del suo compagno. B.D. era stato prima scarcerato dopo 463 giorni di carcere ingiusto e poi assolto "per non aver commesso il fatto" dalla seconda sezione della Corte di Appello di Brescia. La stessa a cui l’avvocato Colombo, insieme al collaboratore di studio Simone Castoldi, si è rivolto per presentare domanda di riparazione per errore giudiziario. B.D. era stato arrestato nel dicembre del 2010 e nel gennaio del 2011 aveva patteggiato al Tribunale di Monza la pena di 4 anni e 2 mesi di reclusione per detenzione a scopo di spaccio di sostanze stupefacenti.

Sotto accusa per la piccola quantità di hascisc trovata nella sua auto ma anche per un’altra vicenda sempre relativa al possesso di droga. Il trentenne aveva deciso di patteggiare per poter accedere ad una comunità terapeutica per guarire dalla tossicodipendenza. Ma nel 2014 era scoppiato il presunto scandalo degli arresti ‘facili’ e il difensore di B.D. aveva deciso di presentare l’istanza di revisione della sentenza (che è possibile solo in presenza di nuove prove che possano scagionare l’imputato) alla Corte di Appello di Brescia (competente in quanto nella vicenda sarebbe coinvolto un rappresentante delle forze dell’ordine).

Risultato: prima assoluzione e ora risarcimento del danno da ingiusta detenzione. Continua invece la vicenda giudiziaria relativa all’ex maresciallo della stazione dei carabinieri di Seregno. Il sottufficiale era in servizio nella sezione di polizia giudiziaria della Procura di Monza e ora si è fatto trasferire ad altro luogo e incarico fino alla conclusione del procedimento penale. Alla sbarra anche il suo ex confidente. Entrambi hanno scelto il processo con il rito abbreviato, previsto per il 16 settembre davanti al giudice del Tribunale di Monza Federica Centonze. I reati ipotizzati sono arresto illegale, calunnia e falso. Il maresciallo, difeso dall’avvocato Maurizio Bono, si proclama innocente e mira ad ottenere l’assoluzione da tutte le accuse.