Polemiche su Di Pietro a Pedemontana

Contestazioni alla nomina dell'ex giudice alla presidenza di Apl

Antonio Di Pietro

Antonio Di Pietro

Monza, 15 luglio 2016 - Pioggia di reazioni polemiche alla nomina dell'ex giudice ed ex ministro Antonio Di Pietro ai vertici di Pedemontana.

Sarà l'ex magistrato di Mani pulite a dover tirare fuori dalle secche il cantiere dell'autostrada. Un'opera strategica secondo il governatore Roberto Maroni, che non ha mai nascosto l'intenzione di riuscire a concludere i lavori di un megacantiere fermo al palo, senza risorse e senza un'utenza credibile in questo momento (20mila veicoli contro i 60mila previsti). Antonio Di Pietro non convince il deputato forzista Luca Squeri, che twitta: "Inconcepibile nominare presidente di Pedemontana chi ha paragonato la Lega a Wanna Marchi e definì Berlusconi stupratore della democrazia". Stefania Craxi parla di "un brutto colpo di sole", mentre per Gianmarco Corbetta, capogruppo grillino in Regione, avversario della prima ora di Pedemontana, "non cambia nulla, i problemi nel proseguimento dell’opera restano tutti". Gli ambientalisti di Insieme in Rete chiederanno un incontro a Di Pietro e gli presenteranno il dossier che hanno inviato nei giorni scorsi a Delrio. "Ci pare che sia solo un’operazione d’immagine, il tentativo disperato di Maroni di proporre qualcuno che abbia contatti e appeal per cercare di trovare qualche finanziamento", dice Alberto Colombo.  E Legambiente: "Il totononomine non cambia la mission impossible di colmare la voragine di un’autostrada inutile, poco frequentata e con molte ombre, soprattutto sul futuro. Più che di Di Pietro, ci vorrebbe San Gennaro".