’Ndragheta all’ombra delle Torri Bianche

Un imprenditore residente nel quartiere di Vimercate e la moglie in manette nell’ambito della maxioperazione della Dda di Reggio

Le Torri Bianche di Vimercate

Le Torri Bianche di Vimercate

Vimercate (Monza e Brianza), 19 febbraio 2017 - Due fermi anche a Vimercate nell’inchiesta della Procura della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria sul riciclaggio di centinaia di migliaia di euro al mese provenienti dai clan della ‘ndrangheta in Italia e all’estero. Tra le 27 persone sottoposte a fermo ieri nell’operazione “Martingala” emergono i nomi di Antonio Scimone, 42 anni, nato a Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria e residente alle Torri Bianche di Vimercate e della moglie Maria Mollica, 39 anni, domiciliata a Bianco nel Reggino.

Gli indagati sono accusati a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego di denaro, beni, utilità di provenienza illecita, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, trasferimento fraudolento di valori, frode fiscale, associazione a delinquere finalizzata all’emissione di false fatturazioni, reati fallimentari.

La presunta organizzazione illecita poteva contare su un gruppo di società di comodo, comunemente definite “cartiere”, che venivano sistematicamente coinvolte in operazioni commerciali inesistenti, caratterizzate dalla formale regolarità attestata da documenti fiscali ed operazioni di pagamento rivelatesi tuttavia, all’esito delle indagini, anch’esse fittizie.

Le società avevano sede in vari paesi dell’Unione Europea (Croazia, Slovenia, Austria, Romania) e dopo non più di un paio di anni di “attività”, venivano sistematicamente trasferite nel Regno Unito e cessate. Tutto ciò era ovviamente funzionale ad evitare accertamenti, anche ex post, sulla loro contabilità. Le fittizie operazioni hanno consentito al sodalizio di mascherare innumerevoli trasferimenti di denaro da e verso l’estero, funzionali alla realizzazione di molteplici condotte illecite, quali “in primis” il riciclaggio e il reimpiego dei relativi proventi.

Antonio Scimone è ritenuto dagli inquirenti il principale artefice del meccanismo delle false fatturazioni e vero “regista” delle movimentazioni finanziarie dissimulate dietro apparenti attività commerciali. Alcune di queste società poste sotto sequestro dalla Guardia di Finanza risultano avere anche sede in provincia di Monza e Brianza. Ora Scimone e la moglie verranno interrogati dal gip del Tribunale di Monza per rogatoria disposta dal gip calabrese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA