Vimercate, un solo giorno per vedere casa Banfi

L'ex convento apre grazie al Fai. Visite guidate previste domani

L'interno di casa Banfi a Vimercate

L'interno di casa Banfi a Vimercate

Vimercate (Monza), 18 marzo 2016 - Tuffo nella storia a Vimercate, le Giornate di primavera del Fai aprono le porte di uno dei tesori più amati della città, Casa Banfi. L'antico convento di San Francesco, ora abitazione privata, sarà a disposizione del pubblico però solo domani. Un'occasione imperdibile per lustrasi gli occhi, un battesimo degno della nascita recente del gruppo locale del Fondo. Nonostante il patrimonio architettonico e artistico che la Brianza Est vanta, finora il sodalizio non era a disposizione delle migliaia di turisti a chilometro zero spesso in viaggio da queste parti. Per celebrare degnamente il cambio di passo, il Fai ha puntato sul favoloso monastero duecentesco, tra le più antiche fondazioni minoritiche in area Milanese dell'epoca, di cui resti testimonianza. «È un weekend che non somiglia a nessun altro. E si riconosce subito: centinaia di migliaia di persone escono di casa e occupano l’Italia, scoprendone aspetti inediti e insoliti grazie alla possibilità di conoscere posti che non si possono visitare e storie che non vengono mai raccontate – dice Andrea Rurale, vimercatese doc e presidente Fai Lombardia – la nostra città apre uno dei monumenti simbolo che ne testimoniano la grandezza. Una chance straordinaria».

Affermatosi nel Trecento come importantissima e vitale istituzione religiosa, il complesso, tra il XV e il XIX secolo, ha subito molti rimaneggiamenti. Dopo diversi interventi e aggiunte architettoniche, nel 1798 il convento, soppresso dalla Repubblica Cisalpina di Napoleone, fu messo all'asta e acquistato dalla famiglia Banfi che ne cambiò per sempre la destinazione utilizzandolo come abitazione fino ai giorni nostri. Il fascino del luogo è legato anche a questo aspetto, la vita quotidiana degli eredi del padre del razionalismo critico Antonio Banfi scorre con estrema naturalezza tra mura e testimonianze millenarie. In zone diverse della villa sopravvivono frammenti di affreschi che hanno permesso di individuare due successive campagne decorative all'interno della chiesa durante la prima metà del Trecento e che testimoniano il prestigio raggiunto dal convento in età comunale. Il più integro, raffigurante la Madonna della Misericordia entro una cornice a finti intarsi marmorei, si colloca nel filone della pittura lombarda protogiottesca.

Casa Banfi (via Ospedale 5) sarà aperta solo domani, dalle 10 alle 17.30, le visite guidate con gli apprendisti Ciceroni Fai dureranno venti minuti.