Villasanta, il capotribù non va in pensione

Francesco Ferrario da 22 anni va in Tanzania ad aiutare le popolazioni locali. Quest'anno per la prima volta non potrà andare in Africa, ma continuerà ad aiutare i "suoi amici africani" dalla Brianza con iniziative e raccolte fondi

 Francesco Ferrario insieme alla moglie Sandra

Francesco Ferrario insieme alla moglie Sandra

Villasanta, 31 marzo 2017 - Quest'anno per la prima volta dopo 22, non andrà in Tanzania. «A causa di qualche acciacco il medico mi ha consigliato di non affrontare il viaggio. Ma appena potrò tornerò». Francesco Ferrario (classe 1948) lo dice con la solita voce tranquilla che nasconde però tanta determinazione e quella convinzione che «il suo posto è là». Ventidue anni fa, dipendente dell’Enel, per la prima volta aveva «sacrificato» le tutte le sue ferie per raggiungere un villaggio disperso nel cuore della Tanzania. Da lì non aveva più conosciuto né mare né montagna.

Ogni anno le vacanze le ha passate in Tanzania, insieme all’inseparabile moglie Sandra e amici «a turno», ad aiutare i «suoi piccoli». E andato in pensione non si era fermato. Anzi. Ha incominciato a passare 6 mesi in Africa («per questione di permessi non possiamo starci di più») e 6 mesi in Italia. «E quest’anno che ricorre il 25 anniversario della nostra associazione (Francesco è il fondatore della Onlus “Progetto Tanzania: Villasanta 2”) mi tocca restare qui», sorride Francesco che qualche anno fa era stato anche “incoronato” capotribù. Ma questo non gli impedisce di essere utile ai suoi amici africani. Sì perché nel corso di questi 25 anni migliaia sono state le iniziative svolte dall’associazione. «Il consiglio ha deciso di finanziare e sostenere i progetti fin qui realizzati. Sono tanti, tra questi: acquisto di latte in polvere per il dispensari di Mbagala nelle favelas di Dar Es Salaam. Sostegno all’Orfanotrofio “Casa Della Gioia” in Iringa. Raccogliere finanziamenti per la scuola dei poveri di Ilamba nella regione di Kilolo, questo progetto ha visti impegnati me e Sandra per cinque anni».

Non solo. «In questi anni abbiamo conosciuto una nuova missione fondata dalle suore missionarie della Consolata. È nel deserto di Manda regione di Dodoma. Lì manca l’acqua. La nostra associazione si è impegnata a far perforare dei pozzi, due l’anno scorso e uno verrà perforato nei prossimi mesi, grazie a un amico. La sua azienda compie 90 anni, e mi ha chiesto cosa poteva fare come regalo alle missioni per festeggiare questo traguardo. Gli ho proposto la perforazione di un pozzo. Lui ha accettato lo a già finanziato, Penso che nei prossimi mesi incomincerà la perforazione. Si pensi che a Domoda per recuperare l’acqua nel periodo della siccità i bambini scavavo nel letto del fiume e a volte riescono a trovare l’acqua a una profondità di circa dieci metri. Ma il rischio è alto. La terra spesso frana e i piccoli che scavano rimangono sepolti sotto. Vista questa situazione ho portato in consiglio il problema così abbiamo preso l’impegno di perforare più pozzi. I problemi e le cose non mancano e, visto che quest’anno non potremo volare in Tanzania, io e Sandra cercheremo di essere utili da qui».

E nelle ultime ore si è aggiunta una nuova emergenza davanti alla quale Francesco, com’è nella sua natura, non si è tirato indietro. «Nei giorni scorsi mi ha scritto Suor Virgiliana, responsabile dei progetti in Tanzania. A causa della mancanza di contributi il centro, che cura ben 350 bambini affetti dall’Aids, rischia la chiusura. La nostra associazione ha inviato un contributo ma sicuramente non basterà. Serve di più». Chi volesse dare una mano può aiutare Associazione Operazione Tanzania «Villasanta2» Onlus attraverso il cc Postale 21292206 o Banca Prossima Iban: IT03H0335901600100000124097.