Impresa in liquidazione, tangenzialina al palo

I lavori si fermano a meno di 500 metri dal traguardo

Il cantiere fra Monza e Lissone

Il cantiere fra Monza e Lissone

Monza, 20 dicembre 2017 - L'impresa è in liquidazione. I lavori per completare l’ultimo piccolissimo tratto mancante alla tangenzialina dell’ospedale, quei 500 metri necessari per collegare la Statale 36 alla nuova Monza-Carate, portando fuori dall’abitato il traffico che attraversa Monza, Lissone e Vedano, sono di nuovo fermi. Dopo dieci anni di attesa, un progetto rifatto a causa delle nuove normative e quindi prezzi lievitati fino a 14 milioni di euro, una gara d’appalto e un’impresa sostituita perché fallita, ora l’ultimo stop inatteso.

Una doccia gelata per la Provincia di Monza e Brianza, che ha ereditato l’opera in costruzione da quella di Milano e che ora era a un passo dal taglio del nastro. Ad aprile era stato annunciando il raggiungimento del taguardo dell’80 per cento dei lavori e l’imminente apertura con il nuovo anno: 498 metri di cui 356 in galleria artificiale e 142 a raso, tutti strategici per un traffico di circa 20mila veicoli al giorno.

Invece anche la Leopoldo Castelli, ditta di Morbegno con sede legale a Como, subentrata come seconda migliore offerente all’impresa vincitrice ma nel frattempo fallita, si è dovuta fermare. Il cantiere è bloccato da un mesetto, dei circa 30 operai all’opera nei momenti migliori non si vede più nessuno. In Provincia si sta lavorando per cercare di ripartire al più presto e soprattutto sistemare le aree private in cui è passato un cantiere costruito a un millimetro dalle case in una delle zone più densamente urbanizzate d’Europa. "Siamo stati colti di sorpresa - ammette il presidente della Provincia Roberto Invernizzi - ma faremo di tutto per riprendere al più presto. Nel frattempo abbiamo creato una pagina sul nostro sito online dalla quale daremo tutte le informazioni ai cittadini".

Intanto all’impresa, incontrata nei giorni scorsi, sono stati contestati gli inadempimenti. "Nonostante l’emissione di un ordine di servizio finalizzato alla ripresa dei lavori interrotti senza alcun preavviso, è stato appurato che l’impresa non ha ripreso", contesta la Provincia, che ha chiesto alla direzione lavori di avviare una ricognizione delle opere necessarie per ripristinare le proprietà private interessate dai lavori partendo da via della Fortuna. La Provincia conferma infine che "le risorse necessarie per la conclusione dei lavori sono disponibili e presenti nel bilancio".