Giallo del tallio, svolta più vicina: "Il veleno va cercato in Brianza"

L’assunzione sarebbe da far risalire a una, massimo due settimane prima dei sintomi. Cioè quando la famiglia era già rientrata in Brianza

Analisi in laboratorio

Analisi in laboratorio

Nova Milanese (Monza Brianza), 14 novembre 2017 - È passato quasi un mese e mezzo, dalla morte di Giovanni Battista Del Zotto e della figlia Patrizia, seguita poi da quella della moglie Maria Gioia Pittana, e ancora non c’è un “perché”. C’è il “killer”, il tallio. Ma non c’è il mandante, chiamiamolo così, l’alimento dentro il quale sarebbe finita la sostanza. Così come manca il perché, ci sarebbe finita dentro.

Negli ultimi giorni, però, qualcosa è tornato a muoversi. E, in maniera per certi versi clamorosa, si riapre il fronte brianzolo. Mano a mano che arrivano gli esiti delle analisi sugli alimenti campionati nelle due abitazioni, infatti, quella di via Fiume a Nova e quella di Varmo in provincia di Udine, gli inquirenti, con l’aiuto degli esperti, possono fare raffronti, escludere piste, trovare indizi, elementi. E se è vero che tutti gli alimenti prelevati nella villetta familiare di Nova avevano dato esito negativo (ultimo un pacchetto di cracker aperto trovato nella dispensa) è altrettanto vero che gli specialisti hanno dato indicazioni più circostanziate sulla tempistica: per la quantità di tallio presente nell’organismo dei famigliari, quelli purtroppo deceduti e quelli ancora in ospedale, l’assunzione sarebbe da far risalire a una, massimo due settimane prima dei sintomi. Cioè quando la famiglia era già rientrata in Brianza, dopo l’agosto trascorso nella casa di villeggiatura in Friuli. La causa potrebbe essere da ricercare in qualche alimento, o qualche bevanda, che è stato assunto ma anche finito. Per questo non è stato possibile trovarlo durante i ripetuti sopralluoghi nell’edificio.

Nel frattempo, arriva una buona notizia sul fronte medico: Enrico Ronchi, marito di Patrizia, nel cui organismo la quantità di tallio rilevata era minima, dovrebbe essere dimesso in settimana dall’ospedale di Desio. Laura Del Zotto e la badante Serafina Pogliani, invece, sarano trasferite all’ospedale di Pavia. I carabinieri della Compagnia di Desio, intanto, continuano ad ascoltare, a più riprese, i tre soggetti, come persone informate dei fatti. La Procura di Monza, insieme ai colleghi del Friuli, indaga per omicidio colposo e lesioni contro ignoti. Mentre la famiglia rimane col fiato sospeso per le condizioni delle tre persone ancora in osservazione e per l’angoscia che crea il non sapere qual è stata la causa di questa improvvisa, inspiegabile, strage. Nei prossimi giorni, comunque, sono attesi altri esiti dai laboratori, e potrebbero esserci delle novità importanti.