Stupro nell'ex Palazzo del mobile, 7 anni di galera all'aguzzino

Desio, marocchino irregolare di 22 anni già in carcere dal 30 agosto dopo la denuncia della vittima 17enne

La violenza si è consumata nell'ex Palazzo del mobile

La violenza si è consumata nell'ex Palazzo del mobile

Desio (Monza Brianza), 23 febbraio 2018 - Sette anni di reclusione per il 22enne marocchino che ha violentato una 17enne all’interno dell’ex Palazzo del Mobile. È la sentenza decisa dal giudice del Tribunale di Monza Emanuela Corbetta nel processo con il rito abbreviato per il giovane, irregolare in Italia, con precedenti per violazione delle leggi sull’immigrazione, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e reati contro il patrimonio, arrestato il 30 agosto scorso dai carabinieri. Le accuse sono violenza sessuale e rifiuto a fornire le proprie generalità.

Il giudice ha anche riconosciuto una provvisionale sul risarcimento dei danni di 20mila euro per la vittima, di origine italo - marocchina e di 5mila euro per la mamma, che si è costituita parte civile con la figlia, entrambe rappresentate dall’avvocato Raffaella Garolla. L’imputato, un ragazzino scappato da un’aspettativa di vita di miseria nelle campagne del Marocco e arrivato in Brianza a vivere di espedienti, è già detenuto in carcere dall’arresto. Ad identificarlo la denuncia della minorenne, che ha raccontato di essere stata abusata sotto la minaccia di un coltello. La 17enne aveva conosciuto il 22enne, che si trovava in compagnia di tre connazionali alla stazione di Monza.

I ragazzi le avevano proposto di seguirli fino a Desio per farle visitare il "mostro" abbandonato di piazza Giotto che era diventato la loro casa. Il quartetto ha preso il treno fino a Desio e ha raggiunto l’ex Palazzo dell’Arredamento, dove però il 22enne si è appartato da solo con la minorenne e, sotto la minaccia di un coltello, ha abusato di lei più volte. Solo grazie a un momento di distrazione del suo aguzzino, la ragazza è riuscita a scappare e chiedere aiuto. "Hanno tentato di violentarmi", aveva detto la minorenne suonando ad alcuni residenti della zona, che avevano chiamato i carabinieri. Inizialmente la 17enne, per vergogna, aveva raccontato di un tentativo di violenza sessuale ma poi, messa alle strette dall’esito degli ulteriori accertamenti e rassicurata sulla opportunità di raccontare con precisione l’accaduto, aveva confessato che gli abusi erano stati consumati e anche ripetutamente. In un blitz notturno i carabinieri avevano scovato all’interno dell’edificio 6 stranieri. Compreso il 22enne, che si era rifiutato di consegnare i documenti per non farsi identificare, ma era stato riconosciuto dalla vittima.