Timbri e fototessere, scoperta in Brianza una stamperia clandestina di documenti

Limbiate, arrestato per contraffazione di sigilli dello Stato un marocchino di 45 anni

Controlli della polizia a Milano

Controlli della polizia a Milano

Limbiate (Monza Brianza), 23 settembre 2017 - Scoperta a Limbiate, in Brianza, una stamperia clandestina con timbri in grado di vidimare passaporti falsi e finti documenti dell'ufficio immigrazione. A finire nei guai un marocchino di 45 anni che è stato arrestato per contraffazione di sigilli dello Stato e denunciato per possesso di documenti falsi. Dopo la direttissima, sarà portato all'ufficio immigrazione per l'espulsione o per essere trasferito in un Cie.

La vicenda parte da via Imbonati a Milano, nell'ambito di uno dei tanti controlli di polizia nel luoghi di ritrovo di persone soggette a rischio radicalizzazione come phone center e money transfer. Le squadre della Digos, insieme a quelle del commissariato Comasina e del reparto prevenzione crimine della Lombardia, hanno trovato il 45enne in possesso di una decina di fototessere con dietro seganti nomi cognomi e dati, tutte in duplice copia. Al momento dell'identificazione è stato poi verificato che aveva piccoli precedenti, e si è proceduto quindi seguendo l'ipotesi che falsificasse documenti. Gli agenti sono quindi andati nella casa dove era domiciliato, a Limbiate, casa che condivideva con due connazionali. Qui è stata trovava una sorta di stamperia clandestina: l'uomo aveva infatti con sé tre timbri, di cui uno di Malpensa, utili a stampigliare i passaporti in uscita e quindi a consentire l'espatrio e il rientro in Italia. Ancora più ingegnoso era il timbro tondo con lo stemma della Repubblica, naturalmente falsificato, recante l'intestazione della Questura di Brescia; un altro oggetto serviva invece a falsificare lo stampo dell'ufficio immigrazione di Roma.

Contraffatte erano anche la sua carta d'identità e una serie di attestazioni di cittadinanza da parte del Marocco: anche queste sono passate al vaglio della polizia scientifica che ne ha certificato la falsità. Nell'appartamento sono state trovate anche una serie di tessere bianche pronte per essere stampate e relativo materiale informatico, oltre a 700 euro in contanti. L'uomo, in Italia da molti anni, in passato aveva richiesto un permesso di soggiorno che gli era stato rigettato proprio perché aveva presentato false attestazioni utili a ottenere lavoro. La polizia ha tuttavia precisato che, al momento, non risulta nessun tipo di legame fra il 45enne e il mondo del radicalismo islamico.