Ceriano, la vittima della sparatoria uno spacciatore pregiudicato

Indagini nelle Groane. Era stato arrestato per aver ceduto coca ed eroina nel 2016

Ceriano Laghetto, sul posto i carabinieri

Ceriano Laghetto, sul posto i carabinieri

Ceriano Laghetto (Monza), 27 marzo 2017 - Non c'è ancora una spiegazione per la sparatoria nel parco delle Groane, a due passi dalla stazione di Ceriano. Un 29enne di Paderno con due proiettili in corpo, che chiama i carabinieri per farsi soccorrere e non racconta di quel cadavere, colpito alla testa e all’addome, steso nella sterpaglia a pochi metri, trovato la mattina dopo da un passante verso le 10. Entrambi con precedenti per droga, entrambi legati da un episodio che ha coinvolto entrambi. Ai carabinieri di Desio del capitano Mansueto Cosentino tocca sbrogliare la matassa. E sarà il ferito, curato con successo all’ospedale di Niguarda, dare qualche spiegazione. 

Per intanto, si conosce l’identità del morto. Si tratta del 23enne Nasreddine Chajdali. Origini marocchine, senza fissa dimora, noto per essere uno spacciatore. Ad identificarlo sono stati proprio i carabinieri che sono intervenuti sul posto e lo conoscevano bene. Lo avevano trovato e arrestato nello stesso bosco, il 6 maggio del 2016, mentre vendeva due buste, una di cocaina e l’altra di eroina, a una 23enne italiana che fu segnalata come assuntrice abituale. Appena colto sul fatto, la vittima dell’omicidio di venerdì notte, prese il volo. Una fuga che era durata pochi istanti, prima che i carabinieri lo bloccassero. La storia di quanto accaduto l’altra sera fra gli arbusti a due passi dalla stazione dei «tossici» è però tutta da scrivere, tutta da ricostruire. L’autopsia è stata autorizzata. Bisognerà capire se i quattro proiettili eslposi, due finiti nel corpo del morto e due nel braccio e nella coscia del ferito, siano stati esplosi dalla medesima arma. Da capire anche quale fosse la natura dei rapporti fra l’italiano di 29 anni ricoverato in ospedale e la vittima: se si tratti, insomma, di due soci in affari «puniti» nell’ambito di un regolamento di conti con un gruppo rivale o se - al contrario - fossero in «concorrenza». Tutti interrogativi ai quali i carabinieri di Desio stanno cercando di dare celermente una risposta.