Solaro, il cane sporca e il padrone non pulisce? Il Dna li incastra

La proposta avanzata da Filippo Vicino contro chi sporca senza pulire

Un cane al parco

Un cane al parco

Monza, 15 gennaio 2017 - Schedare il dna  di tutti i cani «residenti» a Solaro in modo da poter individuare quelli che hanno prodotto gli escrementi lasciati in strada e di conseguenza sanzionare i proprietari. E’ la proposta avanzata da Filippo Vicino, ex consigliere comunale con un discreto seguito di sostenitori in paese, dove oggi conduce le sue battaglie politiche a colpi di volantini. L’ultimo, diffuso nei giorni scorsi, pubblica una serie di fotografie scattate nelle vie del centro, in cui si vedono molte deiezioni animali che deturpano marciapiedi, passaggi pedonali e aiuole. Evidenzia il livello di maleducazione raggiunto da certi proprietari, che non si curano di raccogliere quello che gli animali lasciano per strada.

«Qui sotto i portici di via Mazzini la situazione è davvero al limite della decenza» - sbotta Vicino, indicando proprio il passaggio pedonale davanti alle vetrine dei negozi del centro, spesso lastricato di deiezioni, che poi tocca ai commercianti ripulire per rendere meno problematico il passaggio di clienti. «Addirittura succede che se si richiama il padrone dopo che il cane ha fatto i propri bisogni si viene presi a male parole. Per questo serve un giro di vite da parte dell’Amministrazione comunale, con l’impiego di vigili o ecovolontari per sanzionare i maleducati». Quindi arriva con la proprosta che, assicura essere sostenibile anche economicamente. «Si dovrebbe obbligare ai proprietari di cani la registrazione del dna degli animali, per creare un archivio all’Ast. A chi evidenzia che costerebbe troppo e sarebbe troppo complicato, Vicino replica che «i costi sarebbero recuperati con le sanzioni a carico dei proprietari maleducati, che pagherebbero le analisi effettuate». Un’operazione di questo tipo è stata attivata nei giorni scorsi a Malnate (Va).