Ricercatrice trovata senza vita a Cambridge: "Ditemi com'è morta la mia Simona"

La 32enne di Vimercate è morta in una stanza d’albergo in circostanze misteriose. Indagini a tutto campo ed esami tossicologici per fare luce sulla fine della brillante ricercatrice

Simona Baronchelli con il padre Luigi durante il recente viaggio a Roma nel quale la donna ha sostenuto con successo l’esame scritto per entrare come ricercatrice nei laboratori del Cnr

Simona Baronchelli con il padre Luigi durante il recente viaggio a Roma nel quale la donna ha sostenuto con successo l’esame scritto per entrare come ricercatrice nei laboratori del Cnr

Vimercate (Monza Brianza), 6 dicembre 2016 - L'autopsia e la snervante attesa dei risultati. Ieri, i patologi britannici hanno esaminato il corpo di Simona Baronchelli, la 32enne ricercatrice di Vimercate morta mercoledì scorso in una stanza d’albergo a Cambridge in circostanze misteriose. Indagini a tutto campo ed esami tossicologici dettagliati serviranno per fare luce sul segreto della fine della brillante borsista del Cnr, atterrata Oltremanica per un congresso sulle cellule staminali nella famosa università inglese.

Nonostante soffrisse di allergie sin da bambina, il padre, Luigi Baronchelli, ingegnere in pensione dell’Ibm, ribadisce che la figlia «non aveva mai avuto problemi di salute rilevanti». Una tesi che getterebbe un sospetto sulle ultime ore di vita della donna, volata in Inghilterra lunedì scorso. Simona sarebbe dovuta tornare la sera stessa in cui è stata ritrovata esanime in hotel dalla polizia. La scienziata aveva una vita alla luce del sole. Nessun segreto, nessun rapporto finito male nel suo passato, solo tre grandi passioni: gli studi – era laureata e specializzata in biotecnologie mediche –, il volontariato internazionale nelle missioni in Togo, in Uganda e con Emergency, e la cultura.

Libri, teatro, cinema e ricerca erano tutto il suo mondo. Una ragazza pulita, con i piedi per terra. Così giovane eppure già messa a dura prova dalla vita, cinque anni fa aveva perso la madre, Mary, in un’ora e mezza, stroncata senza avvisaglie da un aneurisma. Non si esclude che a lei sia toccato un destino altrettanto tragico. Anche su questa ipotesi, sarà proprio l’esame del medico a dare a breve una risposta definitiva. Ora la famiglia è alle prese con lo stesso crudele dolore di allora. Con una aggravante: il tarlo dell’incertezza. Anche se sembra impossibile a tutti che qualcuno abbia potuto ucciderla. Su di lei non c’era nessun segno di violenza apparente, ma potrebbe non significare nulla. Per saperlo, con certezza, però, bisognerà aspettare. Il coroner– il magistrato inglese che esamina i casi di morte sospetta – nel frattempo potrebbe dare il via libera al ritorno a casa della salma. La decisione verrà presa entro domani.